
Cerno: il gay di Orban vale più del gay di Netanyahu

Mentre mezza sinistra sbarca a Budapest per farsi pubblicità sulle spalle di Orban e denunciare i diritti negati di gay e lesbiche in Ungheria (luogo fra l’altro dove ho fra i più bei ricordi personali sull’argomento), nessuno muove una foglia contro le aggressioni ai gay israeliani non solo in Iran, dove li impiccano, anche se a Schlein e Conte questo non interessa, ma nemmeno a Roma e Milano. Ne deriva che nella nuova cosmologia woke lgbtq della sinistra filo islamista e antisemita di oggi vale più un gay ungherese che un gay di Tel Aviv. Cosa che contraddice il principio di uguaglianza sul quale si baserebbe la parata in questione, salvo essere stata trasformata in una manifestazione di partito dove dei diritti non frega più nulla a nessuno ma quel che conta è scagliarsi contro il governo Meloni e di conseguenza contro America e Israele. Dopo essere stati in Ungheria, guardandosi bene dal portarci l’unica esponente di sinistra che avrebbe dovuto esserci già, Ilaria Salis, per farsi processare, mi auguro di vederli presto a Teheran. Dove sembra gli piaccia tanto stare.
Video su questo argomento
La sinistra italiana fa propaganda al Gay Pride ungherese ed emargina gli omosessuali ebrei | GUARDA
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