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La chiarezza di Meloni e i pasticci dell'opposizione

Alessandro Usai
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La chiarezza in politica è senza dubbio un vantaggio. E su questo la differenza tra il premier e i leader dell’opposizione appare al momento siderale. Ma ve li immaginate i loro ipotetici discorsi in Parlamento se avessero il ruolo di presidente del Consiglio? Cosa direbbe Giuseppe Conte sull’Ucraina? Armi no ma sostegno si? E su Trump? Quando era premier aveva parole al miele, poi la posizione si è fatta ballerina e ora pare di capire che il giudizio sia negativo. Ma comunque rivedibile. Almeno fino alla prossima intervista. Non si sa mai. Cosa direbbe Elly Schlein, apprezzabile per la coerenza delle sue storiche posizioni ma sempre più in balìa dei fermenti dentro il Partito Democratico? Sicuramente no a Trump a cui però si aggiunge anche un no all’Europa. Ma solo a quella di von der Leyen e limitata al piano di riarmo. Un po’ un pasticcio da spiegare e far capire al popolo dem. Per non parlare di Nicola Fratoianni, capace di criticare gli Stati Uniti, il presidente Trump, le armi, l’Europa e qualunque piano di difesa. Forse in quel caso ci ritroveremmo davvero isolati. In questi giorni abbiamo assistito a un caos permanente sul riarmo voluto da Bruxelles. Manifestazioni, piazze piene per l’Europa dove però ci sono 50 mila sfumature di blu. Chi vuole il pacifismo a tutti i costi, chi lo vuole armato, chi preferisce l’esercito europeo a quello della Nato, chi vuole rompere con gli Stati Uniti, chi solo con Trump, chi con tutti quanti. Insomma uno sbandamento collettivo che in questa delicata situazione internazionale non possiamo permetterci. Meloni in aula al Senato ha avuto il merito di fissare la linea del governo su alcuni snodi fondamentali. Senza tentennamenti. Senza fraintendimenti. Senza mezze misure. L’Italia è al fianco dell’Ucraina. Punto. Senza esitazioni. Nessun dubbio si può più sollevare su questo. «A distanza di oltre tre anni, arrivati al governo della nazione, quella scelta di campo è rimasta immutata, non solo per FdI ma per l'intera maggioranza di centrodestra che ha sempre e compattamente votato per questa linea». Una chiarezza dimostrata anche nel rapporto con Trump: «Non è immaginabile - ha detto - costruire una pace dividendo Europa e Stati Uniti». Una difesa dell’Occidente che è e deve restare in questo perimetro. Una sfida ardua senza dubbio con un Trump scatenato su tutti i tavoli. Ma la posizione italiana resta salda: al fianco degli Stati Uniti a prescindere dall’inquilino della Casa Bianca ma sempre nella tutela dell’interesse nazionale. Una chiarezza anche sul piano di riarmo: «aumentare la spesa per la sicurezza - ha spiegato Meloni - non significa tagliare i servizi o il welfare». Il consenso passa molto attraverso la chiarezza delle idee e la capacità di fare sintesi nelle coalizioni. Una dote che all’opposizione sembra mancare.
 

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