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Il centrodestra apre il dialogo sulle riforme: banco di prova per la sinistra

Santi Bailor
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Presidenzialismo e autonomia, sono due parole chiave delle riforme istituzionali proposte dal centrodestra agli italiani nel programma elettorale del 2022 e su cui il governo Meloni oggi procede con tenacia e ragionevolezza. La tenacia di credere in una modernizzazione del Paese e la ragionevolezza di parlarne con le opposizioni seppure sinora - da quelle parti - siano arrivate soprattutto critiche. E appunto nell’ottica della ragionevolezza e del confronto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha deciso di convocare per martedì prossimo le opposizioni e cominciare un primo giro di dialogo su quale presidenzialismo adottare e pure sullo strumento da preferire per realizzarlo.

 

 

L’apertura del centrodestra ai suoi oppositori, oltreché una scelta politica di responsabilità e coesione nazionale, è anche l’occasione per le sinistre e per il Partito democratico di finirla coi continui tormentoni su una destra pericolosa (che non esiste) e di guardare finalmente alla realtà, lasciando il Novecento alla storia e badando al presente. Per questo il confronto sulle riforme del governo Meloni sarà un banco di prova sì, ma per le opposizioni. Uscire dall’ideologia e dai pregiudizi una volta per tutte, per ragionare - nel merito - di quale presidenzialismo, di quale autonomia e di quali riforme dare all’Italia. Senza ammucchiate, sia chiaro, ma nel rispetto del volere degli elettori che hanno scelto, con il voto, di essere governati dal centrodestra.

 

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