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A Ginevra non solo automobili

giovanni massini
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Abbiamo già abbondantemente trattato, di tutto quanto papabile e carrabile, presentato all'87° salone dell'auto di Ginevra. Un salone, decisamente, molto concreto, pieno di auto vere, di quelle che troveremo per strada a breve. Ciò non esclude, come di consueto, una certa vene creativa, che ha sfornato i prodotti più disparati, di cui, qui, facciamo una breve rassegna. Iniziamo con un avveniristico progetto, che va per strada e vola. Si tratta di un concetto di mezzo davvero spettacolare, dotato di intelligenza propria, che interagisce con i passeggeri, ne ospita due e stabilisce autonomamente il mezzo più adatto per giungere a destinazione. Pop-Up è un prototipo realizzato dalla Italdesign, in collaborazione con la Airbus. La capsula che ospita i passeggeri è lunga 2.647 metri ed abbinata al modulo terrestre, sviluppa, in totale: 3.115 per 1.900. Un motore elettrico da 60 kW, spinge sulle ruote posteriori, per un'autonomia di 130 km e tempi di ricarica di 15 minuti circa. Se poi c'è troppo traffico, niente paura: arriva un modulo aereo, strutturato come un drone, con 4+4 grossi complessi di pale controrotanti, mosse da 8 motori elettrici da 17 kW (136 in totale), capaci di sollevare circa 600 kg. A vuoto, il mezzo riesce a volare per 100 chilometri. Il Pop-Up, manco a dirlo, è totalmente autonomo, basta chiamarlo, dargli indicazioni e lui ti porta a destinazione, in un modo o nell'altro, poi, a fine corsa, se ne torna da solo in Parcheggio a ricaricarsi. Più concreto il Toyota I-Tril, prototipo che incarna la filosofia giapponese «Waku Doki» (letteralmente significa: battito del cuore), sviluppato per donne tra i 30 ed i 50, con un massimo di 2 figli, visto che il mezzo ha 3 posti (uno davanti e due dietro). Sono tre anche le ruote: una anteriormente, che in curva si piega stile moto e due posteriori, che restano parallele al terreno. Anche in questo caso, siamo ovviamente al cospetto di un elettrico puro, totalmente autonomo, che consente anche una certa interazione con il guidatore, se proprio vuole, tramite una sorta di joystick. L'I-Trill è lungo 2.830 metri ed ha una carreggiata anteriore di 1.200 mm e posteriore di 600 mm. Passiamo ad un'altra stranezza estremamente creativa ed estremamente utile. Non si tratta di un'auto, anche se la casa che l'ha prodotta, la Hyundai, ha presentato anche un bel prototipo ad idrogeno, l'FE-Concept. In questa sede, vogliamo parlare di una sorta di esoscheletro motorizzato, definibile come: «Robot indossabile». L'H-MEX (Hyundai MedicalExoskeleton) nasce per persone con gravi problemi motori. Poi c'è un fratello maggiore, che, proprio come il grosso robot di Avatar, nasce per aiutare l'uomo nello spostamento di carichi gravosi.

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