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Arte, al Maxxi la performance di Vascellari con Fendi

Giovanna Melandri con Nico Vascellari

Donatella Perrone
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Serata con performance al Maxxi. Nico Vascellari, artista tra i più apprezzati della scena artistica contemporanea, ha “riattivato” Revenge l'opera con cui ha vinto l'edizione 2006-2007 del Premio per la Giovane Arte Italiana e conquistato uno spazio alla Biennale di Venezia nel 2007, in occasione del debutto del focus Revenge a cura di Bartolomeo Pietromarchi che, inaugurato l'altra sera, rimarrà aperto al pubblico fino al prossimo 2 settembre. Per farlo, Vascellari, con il sostegno di Fendi, si è esibito in una performance corale inedita che si è svolta su tre livelli, negli spazi sotterranei del Maxxi, per la prima volta aperti ad un'esibizione. L'installazione, che comprende una parete di legno dipinto e bruciato su cui sono state incastonate una cinquantina di casse tutte diverse, è rimasta fedele alla sua versione originale ma rinnovata nella traccia sonora che, al posto della voce distorta dell'artista della prima edizione, propone oggi una rielaborazione dei suoni prodotti durante la performance romana. Sorpresa nella sorpresa Vascellari ha deciso eccezionalmente di presentare al pubblico la fase artistica del “preludio”, parte fondamentale, intima e riservata durante la quale il performer generalmente crea la giusta sintonia tra tutti i partecipanti prima dell'arrivo del pubblico. Ad accogliere gli ospiti del marchio Serge Brunschwig ceo e presidente di Fendi dallo scorso febbraio e Giovanna Melandri, presidente della fondazione Maxxi. In prima fila ovviamente Delfina Delettrez, che con l'artista originario di Vittorio Veneto ha da poco avuto due gemelli, ma anche Silvia Venturini Fendi, Anna Fendi, Ilaria Venturini Fendi, Victoria Cabello, Andrea Lissoni e Yvonne Sciò. Tra gli ospiti anche Lou Dillon e Haider Ackermann, il direttore artistico del Maxxi, Hou Hanru e Michèle Lamy. Dopo l'esibizione romana il performer parteciperà alla Gherdëina di Ortisei, e si concentrerà sulla prossima performance,«Scholomance», ispirata ad una leggenda ambientata in Transilvania. «Era una scuola in cui venivano invitati 10 studenti che imparavano il linguaggio degli animali e i segreti della natura. Finite le lezioni 9 tornavano a casa, uno diventava l'assistente del professore e lo aiutava nel lancio dei fulmini. Il professore era il diavolo in persona», ha spiegato Vascellari. «Al di là della leggenda quello che mi ha attratto è il concetto della scuola che appare e scompare, trasferito nella mia opera attraverso una scultura, e la materia di studio. Si tratta di un'altra performance corale nella quale creo una sorta di drammaturgia chiamando a performare insieme a me 9 persone le cui ricerche sono già vicine ai temi di studio di Scholomance».  

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