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Pallotta verso la Premier irrita Friedkin

Tiziano Carmellini
Tiziano Carmellini

Perché lo sport, come la vita, si può vedere e quindi raccontare anche da un'altra prospettiva

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Continuano a gonfie vele le manovre tecniche che porteranno alla conclusione della due-diligence tra Pallotta e Friedkin per la cessione della Roma entro la fine del mese in corso: il che vuol dire il passaggio di proprietà vero e proprio verosimilmente entro la metà di febbraio. Ma c'è che qualcosa che turba la serenità dell'ambiente giallorosso perché le voci di un interessamento di Pallotta all'acquisizione del pacchetto di maggioranza di un club che milita in Premier League (sembra uno tra Leeds o Newcastle), non sono state gradite: e non solo dai tifosi della Roma ai quali è sfuggito più di qualche gesto di rabbia e sui quali comunque l'imprenditore di Boston non ha mai fatto breccia. Ambienti vicini al deal fanno trapelare un malcontento anche da parte del nuovo acquirente che non avrebbe gradito per nulla i movimenti verso l'Inghilterra dell'attuale proprietario della Roma. Pallotta avrebbe già dato tutto per scontato, si starebbe muovendo come se avesse già venduto la Roma e invece c'è ancora in corso un'operazione che si chiama due-diligente non a caso: la traduzione letterale è «diligenza dovuta». Un passaggio molto delicato al quale scossoni simili non fanno bene per niente e che andrebbero accuratamente evitati: almeno finché non verrano messe le firme ufficiali in calce ai contratti di vendita. Sarebbe stato infatti giudicato «irrispettoso» l'atteggiamento del tycoon di Boston e non solo nei confronti di società e tifoseria. Tutto questo se le voci sulla Premier fossero confermate, perché finora in questo senso ci sono stati solo rumors di stampa e indiscrezioni di vario tipo. Certo, se fosse vero, Pallotta avrebbe commesso una leggerezza colossale per un business-man del suo livello.

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