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La Lazio batte il Bologna: il, sogno continua

Primato solitario ma con una partita in più rispetto alla Juventus

Luigi Salomone
Luigi Salomone

Giornalista per passione, Lazio, pollo arrosto con tante patate al forno, tradizione Roma Nord Ponte Milvio, Gesù e Maria al Fleming

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Sorpassone, seppure con una partita in più rispetto alla Juve. La Lazio batte il Bologna, infila il ventunesimo risultato utile consecutivo (17 vittorie e quattro pareggi) e scavalca i bianconeri. Primo posto in classifica dopo vent'anni. E siamo a marzo, roba da pazzi, un sogno impossibile che la banda Inzaghi sta trasformando in un obiettivo raggiungibile a forza di successi. Nemmeno il presidente Lotito poteva prevedere una continunità del genere, una squadra solida, capace di affondare quando si deve attaccare e poi di coprirsi nei momenti di difficoltà. Stupisce questo, la maturità di un gruppo che dà tutto in campo e ha imparato a soffrire. Contro il Bologna è andata così: assalto iniziale, due gol nel cassetto, Luis Alberto e Correa poi gestione della restante ora di gioco rischiando il meno possibile. Se poi a tutto questo aggiungi quel pizzico di fortuna necessario per raggiungere qualsiasi traguardo, ecco spiegato un primato tanto inatteso quanto meritato. Piccoli episodi che hanno girato a favore dei biancocelesti, due gol annullati giustamente dal Var Rocchi che il modesto Abisso aveva convalidato. Fallo di mano di Denswil e fuorigioco di Palacio sulla rete poi segnata da Tomiyasu: niente da dire ma sono situazioni che negli anni passati non andavano a finire bene (forse perché non c'era la var a fare giustizia?). Il Bologna poteva riaprire la gara, ma la vittoria della Lazio non è mai stata in discussione. La sfida tra gli amici Inzaghi e Mihajlovic (solo amore dei quarantamila dell'Olimpico per Sinisa) è stata vibrante. Le scelte di Simone hanno premiato la Lazio, Correa ha segnato, Luis Alberto ha ricamato e realizzato la rete iniziale, Immobile è stato impreciso ma sempre fondamentale, Milinkovic ha dominato a centrocampo, l'inedita difesa Patric, Luiz Felipe e Radu ha retto. Così come Leiva ha giganteggiato nel mezzo, Jony e Lazzari sono stati arrembanti (meglio l'italiano). L'avvio forsennato della banda Inzaghi ha sorpreso Mihajlovic che nella ripresa ha inserito Santander, Sansone e Skov Olsen per rientrare in partita: senza successo. Simone ha fatto cambi più conservativi con Parolo,Cataldi e Caicedo per portare a casa, non senza sofferenza, altri tre punti preziosi. Al fischio finale i giocatori biancocelesti sono stramazzati, sfiniti dalla fatica ma felici per un risultato che regala il primo posto virtuale in classifica. Ora testa alla trasferta di Bergamo contro l'Atalanta: il sogno continua, la Lazio non molla e rilancia anche se adesso viene il difficile.

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