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Roma in casa dell'Atletico: "Vogliamo restare primi"

Pellegrini, De Rossi e Fazio entrano allo stadio

Di Francesco: niente calcoli, Nainggolan disponibile

Erika Menghi
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Obiettivo ottavi. La Roma vuole provare a chiudere subito il discorso qualificazione agli ottavi di Champions League, domani a Madrid in casa dell'Atletico: «È decisiva. Non penso – dice Di Francesco dalla sala stampa del Wanda Metropolitano – alla partita di campionato con il Genova per fare la formazione, sceglierò gli uomini più adatti per giocare contro l'Atletico, perché questa gara è determinante per passare il turno il prima possibile, magari mantenendo il primato». Il derby è solo un dolce ricordo: «Lo abbiamo affrontato alla grande, ma sono sicuro che i miei giocatori prepareranno la prossima sfida al meglio: sappiamo cos'ha fatto in Europa la squadra di Simeone e anche se abbiamo un piccolo margine di vantaggio dobbiamo dare il massimo perché vogliamo fare un risultato positivo. I calciatori non sono carichi, di più». Nainggolan c'è: «È convocato, quindi disponibile». E dovrebbe partire titolare così come Gerson, provato in allenamento nel tridente anti-Atletico: «Può essere una possibilità per domani sera, ha già fatto bene in quel ruolo e potrebbe essere riproposto. Ma la formazione non la svelo». Eusebio non vuole dare un vantaggio al temuto avversario: «Mi aspetto una squadra forte e molto aggressiva, dovremo essere bravi a rispondere colpo su colpo. Sappiamo che è un campo difficile, dobbiamo essere umili e consapevoli del fatto che stiamo crescendo tanto. Io non mi accontento. Bisogna guardare avanti, non indietro. Roma è una città che spesso ti fa accontentare e io non voglio questo». Di Francesco è ambizioso e sa di poter contare su un gruppo unito, come testimoniato dalla cena di gruppo post-derby: «Dall'inizio lavoriamo su questo e mi fa piacere che si sia notato in certe foto, sono arrabbiato perché non mi hanno invitato, no scherzo. Mi fa piacere che si vedano per le cene, magari bevendo qualche bicchiere di vino in meno…». Interviene Perotti, seduto accanto a lui: «Solo acqua, mister!». I sorrisi non mancano in conferenza stampa e il tecnico si concede anche un gesto scaramantico quando un giornalista gli fa presente che nelle due occasioni in cui l'ha visto dal vivo col Sassuolo ha incassato 7 gol dall'Inter: «Fa parte di un percorso di crescita…». È cresciuto tanto Perotti con Di Francesco: «Adesso la mia maniera di giocare è più completa rispetto all'anno scorso. Ero abituato a giocare troppo aperto, a ricevere palla sopra la linea, ora provo a puntare di più il centrale, non solo il terzino. Essere più vicino alla porta mi rende più facile fare gol o assist». Tre reti nelle ultime quattro di campionato lo testimoniano: «Fortunatamente mi si è aperta un po' la porta, mi godo il momento. Se fa gol Dzeko o un altro è lo stesso, ma per me segnare è molto bello». Roma l'ha conquistato e il rinnovo sarebbe per lui «un premio, perché sono contento di stare qui, alla mia famiglia piace questa città e vorrei restare tanto tempo. Sarebbe il culmine della mia rinascita calcistica. Da quando sono arrivato, dal primo momento, mi sono sentito importante». Domani l'argentino si aspetta «una squadra aggressiva che deve vincere a tutti i costi, soprattutto davanti al proprio pubblico. Simeone sa spingere il cuore oltre l'ostacolo. La gara dell'Olimpico ha indirizzato le cose, nessuno si aspettava che i Colchoneros non vincessero nemmeno una volta contro il Qarabag. Tutti possono vivere momenti difficili, sta succedendo anche al Real Madrid e alla Juventus, ma è normale. Griezmann?  Uno dei migliori attaccanti al mondo, già da giovane lasciava intravedere il campione che sarebbe diventato. Gli auguro di sbloccarsi, ma a partire da dopodomani».

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