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Dead Island, l'isola degli zombie

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Dead Island

Il titolo si presenta subito, agli occhi di chi lo gioca, come un action-rpg,che aggiunge l'azione in prima persona, mescolando "brandelli" di moltissimi generi differenti

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Immaginate un paradiso tropicale, un'isola da sogno immersa nella natura: acque cristalline, vegetazione incontaminata, relax, bungalow in riva al mare, alberghi lussuosi, musica, feste la sera e belle donne che girano in bikini. Ora immaginate di andare a letto dopo una tremenda sbornia e di risvegliarvi fra le grida della gente, di scoprire che qualcosa è successo, che un virus ha contagiato la stragrande maggioranza delle persone e voi assieme a pochi altri siete gli unici sopravvissuti senza alcuna speranza di fuga. Bene, riuscire a fuggire da questo inferno è lo scopo del gioco. Benvenuti a "Dead Island". Il titolo si presenta subito, agli occhi di chi lo gioca, come un action-rpg,che aggiunge l'azione in prima persona, mescolando "brandelli" di moltissimi generi differenti per creare un'esperienza veramente unica, ricca di suspance, colpi di scena, in grado di suscitare ansia e che regge senz'ombra di dubbio un ritmo serrato. Ma veniamo al sodo: appena si darà inizio all'avventura, si potrà scegliere fra uno dei quattro personaggi, giocabili anche in modalità cooperativa online per un totale di 4 players in contemporanea, ognuno con le proprie caratteristiche e con le proprie debolezze. Subito dopo si entrerà nell'azione vera e propria di gioco, e quindi si cercherà di raggruppare e scoprire il maggior numero di sopravvissuti al fine di riuscire a progettare un'ipotetica fuga dall'isola del massacro. Il compito sarà tutt'altro che facile, e nel corso delle fatiche del o dei protagonisti di gioco, le situazioni rocambolesche ad alto tasso horror saranno il pane quotidiano di chi si trova dinanzi lo schermo. Per quanto concerne l'aspetto prettamente ludico, Dead Island mostra una struttura di gioco squisita, con personaggi non giocanti e di conseguenza incarichi sparsi sull'intera isola (completamente esplorabile sin dall'inizio). La prosecuzione delle missioni principali porterà il giocatore ad esplorare l'intera location con molta parsimonia, evitando quanto più possibile l'esposizione al pericolo ed utilizzando mezzi di trasporto come auto o pick-up. Starà dunque all'alter ego virtuale scandagliare l'area palmo per palmo per trovare eventuali sopravvissuti extra o captare, tramite radio, richieste di soccorso a cui prestare o meno ascolto. Ogni compito portato a termine, a seconda della difficoltà, prevederà un compenso in termini di soldi, punti esperienza e progetti per lo sviluppo di nuovi strumenti di morte come bombe incendiarie, macheti elettrificati, torce al cherosene, mazze chiodate e chi più ne ha più ne metta. Per sviluppare questi fantasiosi compagni di viaggio, che più di una volta si riveleranno indispensabili, saranno a disposizione, in determinate aree, degli speciali tavoli da lavoro. Grazie a queste zone si potrà riparare, potenziare le armi possedute o assemblarne di nuove; materiali, progetti, tecniche e strumentazioni lasciano però intendere un realismo di fondo piuttosto coerente che rende il tutto molto simile alla realtà. Esplorando l'intera isola si potrà ricavare un vero e proprio arsenale (dai tubi di ferro alle mitragliatrici, passando per falcetti e così via). Ogni arma, poi, sarà caratterizzata dal danno che potrà causare più eventuali bonus: dal grado di maneggevolezza, al livello necessario per brandirla fino alla resistenza, ovvero dal tempo di utilizzazione prima di renderla inservibile proprio come in un gioco di ruolo. Tali caratteristiche potranno essere influenzate dalle modifiche apportate al tavolo di lavoro, dalle affinità dei diversi protagonisti con l'una o l'altra tipologia e dalle abilità guadagnate dagli stessi.   In Dead Island saranno anche gli alter ego a crescere e a potenziarsi. Grazie all'esperienza, una volta saliti di livello, si otterranno come da tradizione i classici punti da spendere nello schema delle abilità del protagonista. Ognuno dei 4 personaggi avrà uno schema diverso. Si potrà, ad esempio, svilupparne le capacità di assimilazione dei curativi, migliorarne le abilità con la tipologia d'armi preferita e, infine, aumentare l'efficacia della “Furia”, uno speciale stato di rabbia nel quale si potrà entrare una volta riempita una barra apposita. La schiera di abilità si districherà con un buon numero di diramazioni, dando la possibilità al giocatore di modellare un soggetto ben diverso dagli altri. Ogni nodo dell'albero prevederà infatti quattro livelli di specializzazione, ed ogni diramazione dalle due alle quattro opzioni selezionabili; quasi impossibile, dunque, giungere al 100% di completamento. Tutte caratteristiche che, accompagnate alla varietà degli incarichi che si andrà ad intraprendere, rendono quella di Techland una produzione fantastica sotto tutti i punti di vista.  Le meccaniche di gioco poi sono davvero favolose e sono in grado di coinvolgere totalmente il giocatore nell'azione. Il sistema di comandi poi dà la possibilità di colpire il nemico in qualsiasi zona del corpo e da qualsiasi direzione, riuscendo persino a dosare la forza dei fendenti. Questo espediente si rivela fondamentale soprattutto alla luce del perfetto sistema di "smembramento" implementato dai programmatori che consentirà di infierire pesanti menomazioni ai non morti. Per quanto riguarda il comparto tecnico, Dead Island si pone negli standard delle produzioni medio alte del momento avvalendosi del Chrome Engine già visto all'opera in Call of Juarez. Questo significa, in primis, un buon dettaglio per quanto riguarda i volti di protagonisti e personaggi, ed un'altrettanto curata modellazione poligonale. Le animazioni nel complesso sono sempre fluide e ben strutturate, si avvertono lievissimi rallentamenti solo quando l'azione di gioco si "affolla" di animazioni. Anche i panorami, grazie ad un'illuminazione azzeccata ed alla ricercatezza artistica di alcune visuali, risultano d'impatto, rendendo ancor più evidente il forte contrasto tra la bellezza ambientale ed il degrado dovuto all'epidemia. Un tema molto forte, calcato più volte con decisione e successo all'interno della produzione. Per quanto riguarda il comparto sonoro, la soundtrack proposta è a dir poco emozionante. Il tutto è poi condito da un doppiaggio (in lingua inglese con sottotitoli in italiano) perfettamente recitato e consono alle varie situazioni di gioco. Tirando le somme Dead Island è un titolo da non perdere che lascierà senz'ombra di dubbio soddisfatti in tutte le versioni in cui lo si gioca (Pc Xbox 360 e Ps3) garantendo un'avventura impegnativa, divertente e al di sopra delle 25 ore di gioco. GIUDIZIO GLOBALE: GRAFICA: 8,5 SONORO: 9 GAMEPLAY: 9 LONGEVITA': 9 VOTO FINALE: 9

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