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Bing sfida il polpo Paul e prova a indovinare i risultati dei Mondiali

Bing

Un algoritmo prevede la vittoria dei match

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Il sogno di ogni vero tifoso? Sapere in anticipo i risultati delle partite. In passato, nel 2010, ci fu il polpo Paul, il cefalopode che indovinava chi avrebbe vinto la prossima partita, poggiandosi su una delle due bandiere messe nell'acquario, e caso volle non mancò un risultato. Magia? Casualità? Chi può dirlo. Adesso però, nel 2014, è il momento di qualcosa di più tecnologico. Microsoft ha pensato quindi di sfruttare la potenza di Bing, il suo motore di ricerca, per prevedere i risultati delle partite dei Mondiali. Il servizio denominato Bing Predicts, usato con successo in occasione di show TV, elezioni politiche e premi Oscar, permette di conoscere le percentuali assegnate ad ogni squadra, effettuando una semplice ricerca. La previsione si basa sul modello di Rothschild, lo stesso utilizzato per le elezioni presidenziali del 2012, gli Oscar 2014 e alcuni show televisivi. Microsoft ha modificato il modello, in modo da considerare dati più rilevanti. Il risultato finale di una partita di calcio non dipende infatti dal numero di fan o dalla popolarità di un giocatore, ma dalla forza delle squadre, calcolata tenendo conto dei precedenti risultati e del possibile vantaggio derivante dal giocare in casa. Altri fattori che possono avvantaggiare una squadra rispetto ad un'altra sono la superficie di gioco e le condizioni del tempo. L'enorme quantità dei dati raccolti viene inglobata da un algoritmo e inviati al motore di ricerca. L'utente deve solo digitare una query (in inglese), ad esempio “World Cup”, “Predictions” o i nomi delle squadre, per vedere le percentuali di vittoria, pareggio e sconfitta per ogni incontro. I dati completi, aggiornati quasi in tempo reale, sono disponibili sul sito PredictWise. Nella sezione dedicata “World Cup News” sono presenti invece tutte le notizie su partite, squadre e giocatori proveniente da diverse fonti, social network inclusi. Riuscirà la matematica ad avere ragione? Non resta altro che aspettare e vedere, oppure rivolgersi a qualche veggente o indovino tenendo incrociate le dita.

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