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Plants Vs Zombies migra dal touch screen alle console

Garden Warfare

Garden Warfare: il gioco mobìle si fà shooter

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Con Plants versus Zombies: Garden Warfare i ragazzi di Popcap tornano nel bel mezzo dell'epico scontro tra vegetali e carne avariata, trasformando il loro tower defese game campione d'incassi in uno sparatutto online in terza persona. Quando un gioco competitivo online non si ambienta in qualche sito industriale o nelle profondità dello spazio, bensì nel giardino di proprietà della perfetta caricatura del contadino americano, c'è quantomeno da aspettarsi un'esperienza più rilassata rispetto a quella degli shooter della saga Call of Duty, brand del quale non a caso "Garden Warfare" canzona amabilmente il nome. La spensieratezza, in effetti, è dominante in questo gioco, eppure scontro dopo scontro si svela una profondità strategica inizialmente insospettabile. Proprio come vale per i capitoli originali, anche questo spin off  disponibile attualmente su Xbox One nasconde più d'una sorpresina tra le sue aiuole ben curate e i suoi giardini nascosti. Sebbene si tratti pur sempre di uno sparatutto, in Garden Warfare la strategia non passa certo in secondo piano. Gli sviluppatori hanno infatti riciclato una parte del sistema di classi già visto nei due tower defense per mobìle e ridotto a quattro le scelte per fazione. Ogni classe è stata dotata di tre abilità speciali, le quali si sbloccano progressivamente, man mano che si spende tempo con ognuno dei combattenti sul campo di battaglia. Si tratta di una progressione spontanea, e giustificata dal fatto che proprio l'utilizzo intelligente delle skill tipiche di ogni classe è assolutamente fondamentale per mantenere buone prestazioni sul campo di battaglia, sia in ottica puramente individuale, sia considerando l'apporto alla squadra. Garden Warfare è infatti un gioco strettamente legato al gioco di squadra. I due team che si dovranno dar battaglia infatti saranno composti da ben 12 giocatori ciascuno.   Per quanto concerne le modalità di gioco, si comincia con un classico deathmatch a squadre, che permette già di familiarizzare abbondantemente con le prime abilità in un contesto dove la strategia conta sicuramente meno. Ma il cuore dell'esperienza competitiva è racchiuso nella modalità a punti di controllo. Questa presenta lunghe partite strutturate come playlist, declinate quindi su una serie di scontri da tenersi su varie mappe, per poi arrivare alla grande battaglia finale. Le piante tenteranno sempre di difendere il "giardino", ossia un'area posta bene in evidenza nella mappa, mentre il compito degli zombie sarà quello di invadere. Un segnalatore posto nella parte alta della mappa renderà sempre noto quanti difensori e quanti attaccanti si trovano nell'area delimitata, e proprio il rapporto tra questi numeri decreterà vincitori e sconfitti. Qualora gli zombie dovessero riuscire ad eliminare tutte le piante a difesa del giardino, e ad occupare l'area sensibile anche per un solo secondo senza difensori, vinceranno il match, mentre il compito delle piante sarà quello di resistere fino allo scadere del tempo limite. Altra particolarità della modalità a punti di controllo è la possibilità di evocare, in punti specifici della mappa, personaggi guidati dall'intelligenza artificiale che difenderanno o attaccheranno, a seconda della fazione in cui ci si trova. Lo scontro finale si svolgerà in maniera leggermente diversa. Le piante si troveranno a difendere l'ultimo bastione, mentre un certo numero di zombie dovrà cercare di attraversare la porta principale, naturalmente entro un tempo prestabilito.   Per quanto riguarda le classi disponibili dalla parte delle Piante ci sono il Peashooter, classica unità di fanteria in grado di sparare singoli colpi e di elevarsi rapidamente, il Chomper, in grado di attaccare solo da vicino, di compiere brevi tragitti sottoterra e di eliminare i nemici con un sol colpo, al prezzo però di un notevole rallentamento nei movimenti, il Sunflower, capace di curare i compagni ma discreto anche nell'attacco, e il Cactus, che fa le veci del cecchino. I non morti possono invece contare sul Foot Soldier, fante dotato di arma a raffica e di rocket jump, sull'Engineer, fornito di un potente lanciagrante e di un drone volante, sullo Scientist, perfetto per gli attacchi ravvicinati grazie al fucile a pompa e al teletrasporto, e infine sull'All Star, giocatore di football corazzato, dotato di mitragliatrice pesante e coperture piazzabili. Ognuno di questi personaggi sarà potenziabile tramite gli oggetti che si possono trovare in pacchetti di figurine "virtuali" acquistabili con i crediti vinti in battaglia. Questi pacchetti donano al giocatore pezzi per formare varianti delle classi da mettere in battaglia, mutazioni per l'aspetto estetico dei personaggi, nuovi "vestiti" e consumabili da sfruttare in ogni occasione.   Dal punto di vista grafico, Garden Warfare fa un buon uso del Frostbite Engine 3, che si scopre adatto anche ad utilizzi dallo stile meno realistico rispetto a quelli tradizionali. La definizione delle texture non è eccelsa, ma l'effettistica non delude, e soprattutto si fanno notare le buone animazioni dedicate alle varie classi, tutte ben caratterizzate. Dal punto di vista dell'audio poi il titolo è un vero spasso. Gli effetti sonori cari al gioco originale miscelati a quelli di una guerriglia urbana e alle deliziose musichette creanu un'atmosfera più che unica.Tirando Le somme Plants Vs Zombies: Garden Warfare è un titolo che non si può perdere: divertente, longevo, adatto a tutti e che farà letteralmente impazzire qualsiasi tipo di giocatore. Peccato per l'assenza totale di una modalità single player che fortunatamente, visto la natura del gioco, si fa sentire molto poco.   GIUDIZIO GLOBALE: GRAFICA: 8 SONORO: 9 GAMEPLAY: 9,5 LONGEVITA': 9,5 VOTO FINALE: 9

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