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Ornellaia 2017, annata "Solare" che preannuncia i mutamenti climatici

Paolo Zappitelli
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Si chiama «Solare» l'annata 2017 di Ornellaia presentata in anteprima a palazzo Strozzi a Firenze e il nome fa capire quanto, non solo a Bolgheri, il mondo del vino debba seriamente iniziare a fare i conti con i mutamenti climatici. E il 2017 potrebbe essere il paradigma di quello che sta accadendo: un'annata con grande siccità, un periodo caldo iniziato già tra febbraio e marzo e un'estate senza pioggia che ha costretto l'azienda a iniziare la vendemmia in anticipo come mai era accaduto. Il risultato è un vino che comunque resta sul livello - altissimo - dell'azienda: al naso si apre su frutti rossi, bacche e appena uno sbuffo di cacao, al sorso tannini setosi ma che avranno tempo ancora di affinarsi in bottiglia e una buona acidità. E proprio la gran siccità ha fatto segnare un meno 20% di tutta la produzione a causa degli acini con poca liquidità. «Per noi è stata un'annata difficile - ammette Axel Heinz - che ha messo a dura prova le nostre capacità. Ma ci dovremo abituare a queste annate particolari, tutto fa pensare che questa potrebbe diventare la regola». Così in Ornellaia hanno già iniziato a pensare al futuro, a quali vitigni potrebbero essere utilizzati tra vent'anni e quali potrebbero essere quelli maggiormente adatti a climi più caldi. Per questo è stato piantato un piccolo appezzamento di Montepulciano, da studiare in prospettiva futura. «Vedremo - sorride Axel Heinz - non vogliamo farci trovare impreparati». Ferdinando Frescobaldi, patròn dell'azienda, scorge comunque il lato positivo: "L'eccesso di sole è più difficile da gestire ma regala grandi vini". Insieme alla 2017 (in vendita tra aprile e maggio con prezzo «consigliato» dall'azienda di 175 euro) sono state portate in degustazione anche le annate 2011, 2010 e 2006. E proprio quest'ultima - vino spettacolare, immenso, frutto di un'annata calda, talmente esuberante nelle sue caratteristiche da lasciare tranquillamente riposare in bottiglia ancora qualche anno - è stata il fil rouge che lo ha legato all'ultimo nato in casa Ornellaia: il 2006 è stata infatti la prima Vendemmia d'artista. Il progetto prevede che una serie di bottiglie particolari, di grande formato, con una etichetta disegnata da un artista venga poi messa all'asta da Sotheby's. Quest'anno il disegno è quello di Tomàs Saraceno che ha realizzato un'eclissi, con una etichetta «termodinamica che passa, con il calore della mano, dal nero al colore rosso. Il ricavato andrà a sostegno del progetto «Mind's Eye» creato dalla Fondazione Guggenheim.

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