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L'Italia dell'olio si mette in mostra

Valentina Conti
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Torna l'Ercole Olivario, il concorso nazionale dedicato alle eccellenze olearie territoriali - presentato ieri nella Capitale - che anche per la sua XXVII edizione si conferma un appuntamento vitale per il mondo produttivo del settore. Sono 185 quest'anno gli oli partecipanti. Nonostante il pesante calo di produzione registrato nel 2018, infatti, l'Italia dell'olio ha scelto di puntare sulla valorizzazione della qualità come rimedio anti-crisi e si prepara a sbarcare a Perugia, sabato 30 marzo, per contendersi i prestigiosi riconoscimenti previsti dalla competizione organizzata dall'Unione Italiana delle Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, in collaborazione con la Camera di Commercio di Perugia e il sostegno del Sistema Camerale Nazionale, delle associazioni dei produttori olivicoli, degli enti e delle istituzioni impegnate nella valorizzazione dell'olio di qualità made in Italy. Diciassette le regioni presenti all'appello con le loro migliori etichette, che dopo le consuete selezioni locali verranno giudicate da una panel nazionale in vista della cerimonia di premiazione. A guidare il dream team degli aspiranti vincitori sono Umbria, Lazio e Toscana, con 33, 28 e 21 oli in gara. Seguono Sicilia (20), Sardegna (14), Puglia (13), Abruzzo (13), Calabria (9), Liguria (7), Lombardia (7), Campania (6), Veneto (4), Trentino (3), Basilicata (2), Marche (2), Molise (2) ed Emilia Romagna (1). “Ventisette edizioni – ha rimarcato il presidente della Camera di Commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni – rappresentano un grande traguardo per chi, come noi, ha creduto da sempre nelle potenzialità di questo concorso, oggi diventato punto di riferimento nel panorama nazionale delle competizioni di settore”. “La ricerca continua della qualità – ha aggiunto il presidente Unaprol, David Granieri - è da sempre una delle sfide che portiamo avanti. Per vincere questa battaglia culturale è necessario anche cambiare l'approccio di tanti consumatori verso un alimento che ha grande valore salutistico e sensoriale, come ulteriormente confermato da recenti ricerche”. “Perché – ha chiosato il vice presidente vicario di Unioncamere, Andrea Prete – la buona tavola è pure, fuor di dubbio, un richiamo irresistibile per il turismo internazionale”.

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