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Sanità, per 86% degli italiani tecnologia e innovazione sono cruciali

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L'innovazione tecnologica in campo sanitario è considerata un tema chiave dagli italiani, a partire da un'integrazione sempre più effettiva dell'intelligenza artificiale(IA). Il 52% degli intervistati vorrebbe più investimenti per il monitoraggio continuo della salute tramite l'IA mentre, tra i più giovani, il 48% degli under 35 ne auspica l'utilizzo nel campo dellaprevenzione personalizzata. In generale oltre l'86% della popolazione considera l'innovazione come un fattore fondamentale per incrementare benessere e qualità della vita.Sono queste alcune delle principali evidenze che emergono dalla survey Deloitte 'Tecnologia che cura: il dialogo tra pazienti, operatori e regolatori', condotta con il coinvolgimento dei cittadini (fascia d'età 18-75 anni) e alcuni dei principali stakeholder del settore italiano dei medical device e presentata oggi a Roma nel corso dell'evento dedicato che ha visto la partecipazione di Massimo Scaccabarozzi - Presidente Menarini Biotech e Presidente Sezione Farmaceutica e Biomedicale Unindustria (Lazio), Mario Federighi - Vice Presidente Confindustria Dispositivi Medici, Nicola Barbato - Membro del Direttivo Assd - Associazione Scientifica per la Sanità Digitale, Alfredo Cesario - CEO Gemelli Digital Medicine & Health, Gianluca Giaconia - Vice Presidente Aiic - Associazione Italiana Ingegneri Clinici, Lorenzo Leogrande- Dirigente Responsabile Unità di Valutazione delle Tecnologie e Innovazione - Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs, Fabrizio Pregliasco - Direttore Sanitario Irccs Galeazzi, Andrea Scotti - Business Unit Director (Southern Cluster) e Digital Health Development (Emea) HS&P Boston Scientific. 

 

 

"Le prospettive future dei dispositivi medici avanzati - dichiara Tommaso Stranieri, Strategy, Risk & Transactions Advisory Life Sciences and Health Care Leader Deloitte Central Mediterranean - sono caratterizzate da innovazioni tecnologiche che promettono di trasformare radicalmente la diagnosi e la cura delle malattie. In questo momento la sanità digitale italiana si trovadi fronte a una grande opportunità: diventare più moderna, accessibile e sicura combinando regolamentazione, innovazione e sostenibilità". "Oggi tutti i principali stakeholder del settore sanitario sono chiamati a sviluppare competenze nuove - aggiunge Lorenzo Cerulli, Life Science and Health Care Industry leader and GenAI Leader di Deloitte Central Mediterranean - Conoscenze sempre più specializzate sono richieste non solo a medici e operatori sanitari, ma anche a produttori e distributori di dispositivi medici, per far sì che i modelli di business restino competitivi grazie all'implementazione dell'intelligenza artificiale generativa. Non si tratta più di ipotizzare scenari futuri, ma di cogliere immediatamente le enormi potenzialità offerte dalla tecnologia e giocare un ruolo da protagonisti sullo scenario internazionale".

Come cambia il rapporto medico-paziente nell'era digitale? Secondo Deloitte, la digitalizzazione sta ridefinendo anche il rapporto tra medico e paziente, introducendo nuove dinamiche e aspettative, mentre continua a preservare gli elementi tradizionali. Se da un lato, infatti, gli intervistati si dichiarano favorevoli alla comunicazione con il medico tramite strumenti digitali, dall'altro si teme la perdita del contatto umano, soprattutto tra gli over 55. Il modello assistenziale preferito è quello ibrido, con l'88% che ritiene essenziale il supporto del medico nell'uso delle tecnologie. Le app di messaggistica e le e-mail sono i canali più usati e in generale il medico resta la fonte principale di fiducia (91%), anche se i giovani mostrano una crescente autonomia nell'uso del web per informarsi. Regolamentazione e nuove normative Il futuro della sanità italiana è sempre più digitale, ma la strada verso l'adozione di nuove tecnologie richiede fiducia, sicurezza e, soprattutto, una regolamentazione chiara.

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