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Smile House, neonata sbarcata dalla Geo Barents operata al San Filippo Neri

Operata al volto la bimba sbarcata dalla nave Ong. In Italia 700 nati ogni anno con malformazioni al viso 

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La piccola Rodhine, 11 mesi, nata con una forma grave di labbro leporino, in carico alla Smile House Fondazione Onlus operata al San Filippo Neri di Roma. Inizia nell’ospedale romano il cammino per  farsi strada nella vita della bambina sbarcata dalla Geo Barents insieme con il suo giovane papà che aveva lanciato l’appello ai medici: dopo  il primo intervento chirurgico riparatore nel corso del weekend clinic, insieme con altri pazienti in programma, Rodhine proseguirà infatti con un percorso di cure che la porterà a superare le barriere altrimenti innalzate dalle malformazioni genetiche al volto, “malattie estremamente invalidanti che pregiudicano una dignitosa vita sociale, con cui in Italia nascono 700 bambini l’anno” spiega Domenico Scopelliti,  direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’ospedale San Filippo Neri che da oltre 20 anni costruisce i progetti della Fondazione. 

LA STORIA
“Lo scorso 3 novembre all’indomani dello sbarco dalla Geo Barents a Catania abbiamo immediatamente raccolto l'accorato appello del giovane padre di Rodhine, la bimba di 11 mesi nata con il labbro leporino, che è stata affidata alle nostre cure. La piccola dopo le procedure di sbarco è ospite insieme alla famiglia presso il SAI di Santa Maria di Licodia gestito dalla cooperativa Iride” dice Stefano Zapponini, presidente della Smile House Fondazione Onlus, che racconta la storia della piccola, operata al San Filippo Neri di Roma nel corso del week end clinic insieme con altri pazienti che erano già in programma. 

LE CURE
“Affronteremo tutto il percorso di cure di Rodhine sapendo che, già per la prima infanzia, saranno necessari 2 interventi - spiega Domenico Scopelliti,  direttore dell’Unità Operativa Complessa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’ospedale San Filippo Neri, che da oltre 20 anni costruisce i progetti della Fondazione. Ed è solo l’inizio.  “Ci programmeremo, in coordinazione con quello che sarà il suo futuro per poterla seguire fino alla fine della crescita, come avviene per tutti i bambini e i giovani adulti che entrano nel programma della Fondazione, che si prefigge come end point l’integrazione sociale dei pazienti affetti da labiopalatoschisi. Il percorso da noi tracciato - continua il dottore Scopelliti - va infatti oltre l’azione di riparazione chirurgica, che avviene entro il primo anno di vita, e rappresenta un impegno più ampio, perché le malformazioni del volto sono malattie estremamente invalidanti che pregiudicano una dignitosa vita sociale. 

Nel percorso fin qui affrontato ed in quello che verrà - precisa il chirurgo - saremo affiancati dagli operatori della Coop Sociale Iride che hanno in carico la famiglia per il percorso di integrazione nel territorio italiano (nella foto, la firma dell’accordo tra Smile House Fondazione Onlus e Cooperativa sociale Iride). Voglio ringraziare la Cooperativa Sociale Iride e gli operatori del progetto che ci hanno affiancato nelle prime fasi della visita” conclude il chirurgo.

CENTRI DI CURA SMILE HOUSE 
La Smile House Fondazione Onlus, che vanta oltre 20 anni di esperienza nell’ambito delle malformazioni del volto,  si compone di Centri di cura ambulatoriali e chirurgici istituiti - grazie ad un Protocollo d’Intesa con il Ministero della Salute - all’interno di alcuni ospedali italiani, in grado di garantire con un network nazionale la presa in carico dei pazienti dalla diagnosi prenatale fino al termine del loro sviluppo psico-fisico, accompagnandoli in un percorso di cura pluriennale e multi-specialistico. Ogni anno in Italia nascono circa 700 neonati con malformazioni genetiche del volto.  

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