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No della Francia all'estradizione dei brigatisti, associazioni di destra e storici sul piede di guerra

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Continua il dibattito attorno al pronunciamento della corte d’Appello di Parigi che ha negato l’estradizione per 10 militanti dell’eversione rossa arrestati in Francia lo scorso anno e su cui pendono varie condanne definitive in Italia. Sul punto si è pronunciato un pool di associazioni di destra, (tra cui Rivolta Ideale, Giovane Italia, Volontari Nazionali, Fuan) che in una nota “esprime il proprio disappunto per la decisione dei magistrati francesi”.

E ancora: “Attendiamo che Governo e Parlamento assumano una forte presa di posizione dinanzi a questa ‘strana’ vicenda” afferma il responsabile del coordinamento Domenico Gramazio. "C'era una volta un accordo tra il ministro della giustizia francese e quello italiano per l'estradizione di 10 brigatisti italiani condannati in Italia per omicidio e altri reati. Un accordo inutile se poi i magistrati francesi negano l'estradizione. Così ancora una volta prevale in Francia la logica della Dottrina Mitterrand. Confessiamo di non essere rimasti troppo sorpresi poiché il Paese transalpino ha sempre avuto un rapporto molto ambiguo nei confronti del terrorismo italiano: la scuola Hyperion, i viaggi di Moretti, ecc. Consigliamo al riguardo la lettura di un libro come ‘Anni di piombo’ scritto da Adalberto Baldoni e Sandro Provvisionato, un libro per approfondire e riflettere.

E forse proprio per non approfondire troppo il ruolo dei francesi in quegli anni, ecco la figuraccia di Macron con il suo governo subito sconfessato, perché i terroristi italiani devono continuare a essere intoccabili e ad essere protetti dalla Francia”.
A parere del presidente del comitato scientifico culturale, lo storico Adalberto Baldoni che sul tema del terrorismo italiano ha scritto numerosi saggi, “l'equivoco atteggiamento delle istituzioni francesi, ricalca le posizioni di Nazioni straniere che negli Anni Settanta hanno favorito o finto di ignorare il terrorismo di casa nostra. Per molteplici motivi tra cui quello di destabilizzare sotto ogni aspetto, economico, sociale e politico il nostro Paese. Si aggiunga l'avvento del compromesso storico, voluto da Moro e Berlinguer, visto con diffidenza e spesso con avversità da Stati Uniti e Unione Sovietica”. Infine per Pietro Giubilo già sindaco di Roma “è inaccettabile che la Francia dia protezione politica a terroristi assassini e rifiuti all’Italia di poter eseguire le pene cui sono stati condannati”.

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