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La sanità post Covid, il convegno Artemisia Lab venerdì 3 dicembre

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La crisi globale, sia economica che sociosanitaria, provocata dalla pandemia da COVID 19, ha purtroppo compromesso in maniera preoccupante alcuni corsi di prevenzione e di cura di numerose patologie. Questo è successo per la percezione collettiva di minaccia incombente per la salute del coronavirus, affrontato con la massima priorità e facendo finire in secondo piano altre prestazioni sanitarie. 

Il Sistema Sanitario Nazionale ha subito una pressione fortissima per la gestione dei contagiati. Molte strutture ospedaliere si sono dovute adattare velocemente all’emergenza, destinando ai pazienti COVID un gran numero di risorse, dai posti letto al personale sanitario.  Nell’ultimo anno, infatti, il 30% degli italiani sono stati costretti a rinunciare alle visite di screening (per scelta o per aver ricevuto disdetta dalla struttura). La percentuale sale al 40% nel caso di visite specialistiche.

Risulta anche evidente il ritardo nella prevenzione vaccinale, soprattutto per quanto riguarda gli adolescenti e gli adulti. In particolare, in base agli ultimi dati disponibili, durante la pandemia la vaccinazione degli adolescenti ha raggiunto il 68% di posticipazioni; questo ha comportato aggravamento delle patologie non diagnosticate o non trattate tempestivamente, determinando costi aggiuntivi sul sistema e possibilità di registrare ulteriori decessi.

Recentemente l’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha dichiarato che “dall’inizio dell’epidemia, in tutta Europa, le diagnosi mancate di tumore ammontano a 1 milione". Inoltre, altri studi e ricerche hanno analizzato gli effetti del Covid19, e della caotica informazione mediatica a riguardo, sulla sfera psichica. Si stima, ad esempio, che, in Italia, emergeranno almeno 150.000 i nuovi casi di depressione connessi ai danni della pandemia.

La pandemia Covid-19 ha dunque evidenziato come la Salute sia una determinante fondamentale della crescita e dello sviluppo di un Paese. In questa ottica si deve pensare alla Sanità come un investimento e non come una voce di spesa, per ridare slancio all’economia e fiducia al Paese. Risulta quindi fondamentale, alla luce di queste considerazioni, investire risorse rilevanti sul nostro sistema di Sanità Pubblica, come richiedono i cittadini, i quali secondo l’indagine “Priorità e aspettative degli italiani per un nuovo Ssn” realizzata da Ipsos, oltre 7 su 10 esprimono un parere positivo sul Servizio Sanitario sia a livello nazionale che regionale, mentre per un Cittadino italiano su 4 la valutazione è di assoluta eccellenza, e per ila maggioranza degli Italiani la Sanità viene considerata l’area prioritaria su cui investire in maniera responsabile.
 

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