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Mondiale ogni due anni, Emanuele Floridi sta con Gianni Infantino: "Ha ragione, può convincere tutti"

Daniele Rocca
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Mondiale ogni due anni, un progetto che sta facendo discutere da settimane ormai. Non solo pareri negative e ferme bocciature, in primis da parte della Uefa, c'è anche chi ha messo in risalto gli aspetti positivi dell'idea presentata dal presidente della Fifa, Gianni Infatino. È il caso di Emanuele Floridi, consulente di calcio, media e telecomunicazioni che ha così spiegato i pro e i contro durante un'intervista pubblicata da Panorama: "I club sono i primi a poter guadagnare da un Mondiale ogni due anni e da una nuova organizzazione in cui bisognerà certamente rivedere i calendari".

OPPORTUNITÀ' - "Dare più opportunità significa anche coinvolgere un maggior numero di calciatori e allargare la base. Oggi solo tre giocatori su cento arrivano davvero a un Mondiale, domani potrebbero essere molti di più dando un senso anche all’investimento complessivo che si fa su tutto il sistema. E poi dobbiamo sempre ricordarci che non esiste solo l’Europa".

INFANTINO - "Penso che possa farcela a convincere tutti anche perché c’è una forte spinta dai paesi che hanno margine di crescita e in Europa il fronte contrario non è così compatto come sembra. Se tu non riempi quegli spazi, finirà per prenderli qualcun altro ed è un rischio che non si può correre per non finire come in Italia dove ormai il prodotto calcio lo acquistano quasi solo gli over 40 e i ragazzi non si avvicinano. A livello mondiale tutto questo è moltiplicato come ordine di grandezza".

SUPERLEGA – "L’idea in sé non era e non è sbagliata, è stato errato il modo e il tempo in cui è stato proposto. Togliere il merito sportivo, ad esempio, è stato un autogol. Ma immaginare qualcosa che abbia un valore complessivo superiore alla fine avvantaggerebbe tutti e l’idea di riformare il Mondiale è la stessa cosa. La Fifa pensa che riempendo gli spazi vuoti e razionalizzando il resto delle attività, dando così meno fastidio a campionati e coppe, alla fine il bilancio sarà positivo per tutti: risparmio economico, meno stress per impegni e trasferimenti e un prodotto più vendibile".

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