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Il sindacato indipendente

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FSI-USAE è l’organizzazione sindacale a tutela dei lavoratori delle Pubbliche Amministrazioni. Adamo Bonazzi, Segretario Generale, scrive al Governo: «Ecco quali sono le nostre priorità»

FSI–USAE, la Federazione dei Sindacati Indipendenti, è da sempre impegnata nella tutela dei diritti e dei doveri delle lavoratrici e dei lavoratori delle Pubbliche Amministrazioni centrali e locali. Una realtà che è particolarmente radicata nella Sanità e, dunque, molto attenta alle varie tematiche che riguardano questo settore, così duramente messo alla prova dalla pandemia che ha colpito il nostro Paese durante l’ultimo anno. Ma FSI-USAE è anche, storicamente, un sindacato aperto al dialogo con le varie parti, in un’ottica di collaborazione e confronto e talora anche di contrapposizione, ma sempre leale e costruttiva.
Adamo Bonazzi, Segretario Generale di FSI-USAE, ha preso carta e penna e ha scritto al Presidente del Consiglio, Professor Mario Draghi, per illustrare quali sono, secondo il Sindacato da lui rappresentato, alcune priorità assolute che l’attuale momento storico impone all’attenzione dell’agenda politica dei prossimi giorni. Tra queste, ecco tematiche importanti come quelle della Sanità e della Giustizia, da sempre argomenti molto cari alla FSI-USAE e che vanno certamente sviluppate partendo da una trattazione specifica. La Federazione Sindacati Indipendenti ha anche inteso mettere in risalto l’importanza di avere un Ministero per la Innovazione Tecnologica e la Transizione Digitale. Ciò rappresenta un tema centrale per l’intero Paese, che dovrà coinvolgere le risorse umane impiegate, attraverso percorsi di formazione continua e permanente, sia con riguardo al personale già in servizio, sia con riferimento ai nuovi ingressi. Detta formazione costituirà la base per una crescita professionale ed una continua riqualificazione, cui dovranno corrispondere adeguati trattamenti salariali, oggi largamente al di sotto della media delle retribuzioni dei pubblici dipendenti dei principali Paesi europei. Già da tempo, non a caso, FSI-USAE aveva segnalato al Governo la necessità di incentivare la ricerca, mediante l’incentivazione e la partecipazione degli enti statali e regionali a progetti privati di sviluppo tecnologico, nonché di favorire la cultura informatica, per mezzo di reti informatiche ad alta velocità e che abbiano un accesso e costi accettabili per l’utente finale. Il sindacato ritiene inoltre fondamentale l’impulso alle politiche ambientali, che devono passare anche attraverso una profonda ristrutturazione delle infrastrutture e della logistica del nostro Paese. Parallelamente, dovranno quindi partire le centinaia di cantieri finalizzati all’ammodernamento e alla messa in sicurezza del Paese in tema di infrastrutture e trasporti. Ma, all’interno di tale politica, sarà importante anche contrastare il dissesto idro-geologico, causato dal progressivo spopolamento della montagna in favore delle città e da una cementificazione selvaggia, data anche dall’abusivismo edilizio. In questo modo, verrà combattuto l’inquinamento di vaste aree del territorio, dovuto allo smaltimento improprio di rifiuti urbani e di scorie industriali. La Riforma Fiscale, è una delle altre priorità che il Segretario Bonazzi ha sottoposto all’attenzione del Governo. In particolar modo, l’organizzazione sindacale ritiene doverosa ad una profonda revisione dell’Irpef, con il duplice obiettivo di semplificare e razionalizzare la struttura del prelievo, riducendo gradualmente il carico fiscale e preservando la progressività.  Tutto ciò in quanto la FSI-USAE ritiene che una riforma fiscale segni in ogni Paese un passaggio decisivo nel proprio sviluppo, indicando priorità, dando certezze e, al contempo, offrendo significative opportunità. Seguendo la linea di sviluppo così intrapresa, secondo la Federazione Sindacati Indipendenti, sarà necessario quanto prima mettere mano ai mali atavici dell’Italia, con riferimento, prima di tutto, all’evasione fiscale, intesa come lotta alla grande evasione che, così come l’elusione, sottrae indebitamente cospicue risorse alle casse dello Stato. Ed è in questo solco che, secondo la FSI-USAE, va promossa una politica in grado di rendere uguali, difronte al fisco, tutti i lavoratori. Una vera democrazia esige, infatti, che i cittadini, prima di ogni altra cosa, possano rendersi conto di quanto l’imposizione fiscale incida sulla loro busta paga e sui loro redditi. Oggi in Italia, per la grande massa dei lavoratori dipendenti, ciò è impossibile. In più, sottolinea la FSI-USAE, i lavoratori delle pubbliche amministrazioni devono essere considerati sempre una risorsa e non un costo. Per quanto sopra descritto, la riforma della Pubblica Amministrazione appare primaria e da realizzarsi attraverso l’assunzione di centinaia di giovani formati, qualificati e motivati da un forte Senso dello Stato.


Per una migliore valorizzazione delle professioni sanitarie

«Le professioni sanitarie, oggi, si sentono ingabbiate dentro l’attuale sistema e ritengono inadeguato il proprio posizionamento contrattuale ed il relativo stipendio» dice Adamo Bonazzi. E il Decalogo FSI-USAE per la ripresa economica, la riorganizzazione del Servizio Sanitario Nazionale e la tutela della salute pubblica, è oggi uno dei punti cardine del nuovo Governo Draghi. Il sindacato, d’altronde, ha da sempre considerato centrale, nella sua azione sindacale, il tema della sanità. In particolare, l’organizzazione ha richiamato l’attenzione sulla necessità di valorizzare gli operatori sanitari ed ha collocato la tutela della salute dei cittadini fra le priorità. Oggi, sempre secondo il parere del sindacato, l’Italia necessita di un forte potenziamento della sanità territoriale. Una delle politiche più significative deve anche essere quella relativa alla campagna vaccinale. A tal proposito si richiede una rapida ed immediata accelerazione. Occorre acquistare decine di milioni di dosi ed organizzare in modo capillare sul territorio la loro somministrazione, con l’obiettivo di coprire l’intera popolazione in brevissimo tempo, anche nell’ottica di porre fine alle misure restrittive, che stanno devastando il tessuto economico e sociale del Paese. Secondo FSI-USAE, il nostro SSN è in grado di far fronte a tale impegno e al suo interno operano centinaia di migliaia di persone qualificate, fra le professioni infermieristiche e quelle della prevenzione. Occorrerà però abilitare tali operatori al lavoro in libera professione e pensare ad un giusto riconoscimento economico per tale contributo. A tale proposito, il Segretario Generale Adamo Bonazzi, ha inteso sottolineare come, il 16 aprile 2020, il sindacato abbia presentato una proposta in dieci punti (intitolata “Decalogo per la ripresa economica, la riorganizzazione del SSN e per la tutela della salute pubblica in Italia”), che oggi, ancor di più, occorre sottoporre all’attenzione delle Autorità competenti e del Governo, in quanto può rappresentare un utile strumento dal quale partire per una seria ed adeguata riforma della Sanità nazionale.

La riforma della giustizia

Nel campo della Giustizia, FSI-USAE si è sempre reso portavoce di una politica molto attenta. Il sindacato ritiene che, oggi, una riforma in tal senso non sia più rinviabile. Nella sua lettera al Presidente del Consiglio, il Segretario Generale FSI-USAE Adamo Bonazzi ritiene che le azioni da svolgere siano principalmente quelle che si collocano all’interno del contesto e delle aspettative dell’Unione Europea: aumentare, cioè, l’efficienza del sistema giudiziario civile, garantendo un funzionamento più efficiente dei tribunali, favorendo lo smaltimento dell’arretrato e una migliore gestione dei carichi di lavoro, adottando norme procedurali più semplici, coprendo i posti vacanti del personale amministrativo e favorendo la repressione della corruzione. Un altro delicato argomento è quello relativo al “processo telematico”. Il sindacato è favorevole alla riforma del sistema, ma ritiene che la sola riforma della giustizia civile non sia di per sé sufficiente: la giustizia penale soffre degli stessi mali e forse ne ha ancora di più. Le parziali riforme introdotte poi hanno teso a scoraggiare i contenziosi o a limitare la presentazione di cause (limitando quindi il diritto dei cittadini di ottenere giustizia) piuttosto che a risolvere i problemi di funzionamento del sistema. FSI-USAE ritiene che la riforma debba quindi partire dall’organizzazione dei tribunali e dalla valorizzazione del personale. La riforma di un sistema, infatti, porta inevitabilmente con sé anche la necessità di una rivisitazione delle funzioni e degli inquadramenti del capitale umano che la compone, prima di procedere alla iniezione di nuovo personale.

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