Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Ucraina, notte di raid. Incontro Trump-Zelensky, svolta entro la fine dell'anno?

Esplora:
Foto: Ansa

Andrea Riccardi
  • a
  • a
  • a

Massiccio attacco russo nella notte sull'Ucraina e Kiev. Missili e droni hanno colpito diversi punti della città. DIversi i feriti. Nel distretto di Holosiivskyi è scoppiato un incendio in una stazione di servizio. A Obolonsky, i detriti sono caduti su una cooperativa di case vacanze. Colpite soprattutto infrastrutture energetiche. Diverse zone della capitale sono rimaste al buio. Un attacco che arriva alla vigilia dell'annunciato incontro tra il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. Nel programma ufficiale si legge che i due leader si vedranno domenica 28 dicembre alle 15 ora locale, le 21 in Italia, nella residenza del tycoon a Mar-a-Lago, in Florida. 

 

Sul tavolo - ha spiegato Zelensky  - ci saranno le garanzie di sicurezza, ma non solo. Sicuramente si discuterà del nodo spinoso dei territori che la Russia rivendica: Mosca insiste affinché Kiev rinunci al territorio che ancora detiene nel Donbas (la Russia ha conquistato la maggior parte del Luhansk e circa il 70% del Donetsk), un ultimatum che Kiev ha respinto. Inoltre si discuterà del destino della centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dai russi, e di un accordo economico. L'incontro annunciato è l'ultimo sviluppo di un'ampia iniziativa diplomatica guidata dagli Stati Uniti per porre fine alla guerra in Ucraina, che va avanti da quasi 4 anni, ma gli sforzi si sono scontrati con richieste fortemente contrastanti da parte di Mosca e Kiev. Zelensky ha dichiarato martedì che sarebbe disposto a ritirare le truppe dal cuore industriale dell'Ucraina orientale come parte di un piano per porre fine alla guerra, purché anche la Russia si ritirasse e l'area diventasse una zona smilitarizzata monitorata dalle forze internazionali. Ma su questo punto nessun segnale da Mosca: il Cremlino si è limitato a riferire di avere analizzato le informazioni fornite al presidente russo Vladimir Putin dall'inviato presidenziale e negoziatore Kirill Dmitriev dopo i colloqui a Miami e, che su indicazione di Putin, sono già stati avviati contatti fra i rappresentanti delle amministrazioni russa e Usa. «Molto potrà essere deciso prima dell'anno nuovo», ha scritto Zelensky su X. Il piano di pace Usa in 20 punti per l'Ucraina «è pronto al 90% circa», ha detto. I punti ancora irrisolti, cioè quelli di cui è atteso che discuterà in Florida con Trump, sono considerevoli, ma parlando con Axios il leader ucraino ha detto che spera di raggiungere con Trump un accordo su un quadro di riferimento e ha rivelato che è pronto a sottoporre quel piano a un referendum se la Russia accetterà un cessate il fuoco di almeno 60 giorni.

Quanto all'Europa, Zelensky vorrebbe «che gli europei fossero coinvolti» nell'incontro di domenica, ma ha espresso dubbi sul fatto che possano presenziare con così poco preavviso: "Sarò in costante contatto con loro, vorremmo che gli europei fossero presenti. Non sono sicuro che al momento, con un solo giorno, potremo riunirci tutti di presenza, ma penso che, come minimo, ci collegheremo online e i nostri partner saranno in contatto», ha detto. La Commissione Ue ha fatto sapere che accoglie «con favore l'iniziativa del presidente Trump», ma ha precisato che «affinché qualsiasi piano di pace abbia successo, il sostegno dell'Europa sarà essenziale». Da Mosca, intanto, accuse sono piovute su Kiev e l'Europa: Russia e Usa sono più vicini alla risoluzione del conflitto in Ucraina ma Kiev e i suoi partner dell'Ue hanno raddoppiato i loro sforzi per «silurare l'accordo», ha affermato il vice ministro degli Esteri Sergey Ryabkov. ©RIPRODUZIONE RISERVATA.

Intanto il leader nordcoreano Kim Jong Un ha sottolineato come il suo Paese e la Russia abbiano condiviso «sangue, vita e morte» nella guerra in Ucraina. In un messaggio di auguri per il nuovo anno, diffuso dall'agenzia di stampa nordcoreana Kcna, Kim ha affermato che il 2025 è stato un «anno davvero significativo» per l'alleanza tra Pyongyang e Mosca, consolidata dalla «condivisione di sangue, vita e morte nella stessa trincea». Secondo le agenzie di intelligence sudcoreane e occidentali, la Corea del Nord ha inviato migliaia di soldati a combattere per Mosca.

Dai blog