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Israele, Ben-Gvir e l'idea estrema: carcere per palestinesi “protetto” dai coccodrilli

Foto: Lapresse

Andrea Riccardi
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Il ministro della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben-Gvir, ha proposto la creazione di un centro di detenzione per prigionieri palestinesi "circondato da coccodrilli". Il canale israeliano 13 ha riferito che il leader del partito di estrema destra Jewish Power (Otzma Yehudit) ha presentato la proposta al servizio penitenziario israeliano, suggerendo la costruzione di una prigione circondata da coccodrilli per impedire ai prigionieri palestinesi di fuggire. Il centro proposto sorgerebbe nei pressi dell'area di Hamat Gader, sulle alture del Golan siriane occupate, vicino al confine con la Giordania. L'area ospita un parco naturale, da cui verrebbero trasferiti i coccodrilli per formare una barriera vivente attorno alla prigione.

 

 

Ben-Gvir ha sollevato la proposta durante un incontro la scorsa settimana con il commissario capo del servizio penitenziario israeliano, Kobi Yaakobi. Questa proposta ricorda il famigerato centro di detenzione per migranti costruito nel mezzo delle paludi della Florida, soprannominato "l'Alcatraz degli alligatori" dall'amministrazione Trump, che ha fatto della lotta all'immigrazione una delle sue priorità. "Abbiamo molti poliziotti sotto forma di alligatori, non c'è bisogno di pagarli così tanto", aveva scherzato il presidente degli Stati Uniti all'inizio di luglio, durante una visita alla struttura di Ochopee, ai margini del Parco Nazionale delle Everglades.

 

 

Le dichiarazioni di Ben-Gvir giungono mentre la Knesset si prepara a votare, in seconda e terza lettura, un disegno di legge promosso dallo stesso ministro che introdurrebbe "la pena di morte per i terroristi", un testo specificamente concepito per applicarsi ai palestinesi condannati per attacchi anti-israeliani. Il disegno di legge, approvato in prima lettura a novembre, gode di ampio sostegno all'interno della coalizione di estrema destra parte del governo del premier Benjamin Netanyahu.

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