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Danimarca, scandalo nella banca del seme: 200 bambini nati da donatore con mutazione cancerogena

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Foto: Pixabay

Andrea Riccardi
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Lo sperma di un donatore, portatore asintomatico di una mutazione genetica che aumenta il rischio di cancro, è stato utilizzato per concepire quasi 200 bambini in tutto il mondo. È quanto ha rivelato l’emittente pubblica danese DR, sostenendo che “almeno 197 bambini sono nati grazie allo sperma di un donatore danese anonimo, che utilizzava lo pseudonimo Kjeld, prima che la banca del seme scoprisse una grave anomalia genetica”. Secondo DR, la Banca Europea del Seme danese, una delle più grandi al mondo, era stata avvisata nell’aprile 2020 che un bambino concepito tramite donazione e a cui era stato diagnosticato un cancro era portatore di una mutazione genetica. L’istituto ha quindi analizzato un campione dello sperma del donatore, ma lo screening non ha rilevato la rara mutazione TP53. La vendita dello sperma, sospesa durante i test, è poi ripresa.

 

 

Tre anni dopo, l’istituto è stato informato di almeno un altro bambino concepito da una donazione con la mutazione che aveva sviluppato il cancro. Sono stati analizzati diversi campioni, che hanno dimostrato che il donatore era portatore del gene, sebbene sano. L’uso del suo sperma è stato quindi bloccato a fine ottobre 2023. Tra il 2006 e il 2022, lo sperma dell’uomo è stato venduto a 67 cliniche in 14 Paesi e, solo in Danimarca, 99 bambini sono stati generati dal donatore.

 

 

“La mutazione specifica è una rara e non descritta mutazione del gene TP53, che si trova solo in una piccola parte degli spermatozoi del donatore e non nel resto del corpo, poiché il donatore stesso non ne è affetto”, ha affermato la banca del seme in una nota. Non è stato possibile rilevarla con lo screening genetico preventivo e non tutti i bambini concepiti dal donatore presentano la mutazione, ha precisato la Banca Europea del Seme della Danimarca.

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