Trump mobilita la Cia, resa conti con Maduro che trema: "Basta golpe Usa"
Donald Trump ha autorizzato operazioni della Cia contro il Venezuela e sta valutando attacchi contro presunti cartelli della droga non solo al largo delle coste del Paese sudamericano. Parole che hanno scatenato l'indignazione di Nicolas Maduro, che ha condannato i "colpi di stato orchestrati dalla Cia" e ha ordinato esercitazioni militari in seguito a un nuovo attacco statunitense contro una presunta imbarcazione di narcotrafficanti nei Caraibi. Il presidente Usa si è rifiutato di commentare nei dettagli un articolo del New York Times secondo cui avrebbe segretamente autorizzato la Cia a condurre azioni in Venezuela contro Maduro ma ha ammesso di aver "dato l'autorizzazione" perché Maduro guida un regime "narco-terrorista" e libera detenuti dalle carceri per spedirli negli Stati Uniti. Alla domanda se avesse autorizzato la CIA a "eliminare" Maduro, Trump ha risposto: "È una domanda ridicola da farmi. Non proprio una domanda ridicola, ma non sarebbe ridicolo se rispondessi?". Trump ha aggiunto che sta valutando se estendere le azioni militari statunitensi contro i presunti cartelli della droga venezuelani anche alla terraferma, dopo una serie di attacchi navali contro le imbarcazioni.
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"Ora che abbiamo il mare sotto controllo e' ovvio che stiamo valutando la possibilita' di estendere le azioni militari statunitensi alla terraferma", ha detto ai giornalisti nello Studio Ovale. Maduro non è l'unico a denunciare l'offensiva militare della Casa Bianca. Trinidad e Tobago, che si trova al largo delle coste del Venezuela, sta indagando per accertare se due delle 27 vittime dei raid fossero cittadini venezuelani e il presidente colombiano Gustavo Petro ha chiesto alle Nazioni Unite di aprire un "processo penale" contro Trump per l'uccisione di cittadini colombiani negli attacchi.
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Gli esperti hanno messo in dubbio la legalità dell'uso della forza letale in acque straniere o internazionali contro sospettati che non sono stati intercettati o interrogati. Le mosse di Trump alimentano i timori che Washington stia cercando un cambio di regime in Venezuela. "No alla guerra nei Caraibi... No al cambio di regime... No ai colpi di stato orchestrati dalla Cia", ha detto Maduro mercoledì in un discorso a un comitato istituito dopo che Washington ha schierato navi da guerra nell'area. In un messaggio su Telegram, Maduro ha dichiarato di aver mobilitato l'esercito, la polizia e una milizia civile per difendere "le montagne, le coste, le scuole, gli ospedali, le fabbriche e i mercati" del Venezuela. Trump accusa Maduro di essere a capo di un cartello della droga, di aver truccato le elezioni presidenziali dello scorso anno e di essere un leader "illegittimo". La pressione e' aumentata ulteriormente la scorsa settimana, quando la leader dell'opposizione sostenuta dagli Stati Uniti, Maria Corina Machado, ha ricevuto il Premio Nobel per la Pace per aver guidato la resistenza pacifica al governo in carica da 12 anni.
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Il successore di Chavez teme di essere presto disarcionato: "No al cambio di regime che ci ricorda tanto i (rovesciamenti) nelle guerre eterne fallite in Afghanistan, Iraq, Libia e così via", ha detto Maduro durante un evento tv del Consiglio Nazionale per la Sovranità e la Pace, composto da rappresentanti di vari settori politici, economici, accademici e culturali del Venezuela. "No ai colpi di Stato compiuti dalla Cia".
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