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Ucraina, Putin propone la ripresa dei negoziati "per eliminare le radici della guerra"

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La risposta di Mosca alla proposta di una tregua di 30 giorni voluta dagli Stati Uniti e dall'Unione europea è arrivata all'una e mezza di notte. In un orario insolito perfino per il Cremlino. Il presidente russo, Vladimir Putin, ha proposto a Kiev di riprendere i negoziati il 15 maggio a Istanbul. "Proponiamo che le autorità di Kiev riprendano i negoziati interrotti alla fine del 2022, direttamente e senza precondizioni", ha dichiarato, suggerendo di iniziare "senza indugio giovedì prossimo". Mosca, dal punto di vista del capo del Cremlino, "ha ripetutamente avanzato iniziative per un cessate il fuoco, ma Kiev le ha sabotate". Come? "Violando 130 volte la moratoria di 30 giorni sugli attacchi agli impianti energetici e quasi cinquemila volte la tregua di Pasqua".

 

 

I leader occidentali, stando a quanto sostenuto da Putin, "cercano sinceramente soluzioni per risolvere la situazione in Ucraina" e la Russia ha comunicato loro "che in futuro potrebbe estendere il cessate il fuoco annunciato durante le celebrazioni per l'anniversario della Vittoria". Il presidente russo si è detto poi "determinato" a portare avanti dei negoziati "seri per eliminare le radici del conflitto" e ha aperto alla possibilità di "un nuovo tipo di cessate il fuoco". Le armi, per il capo del Cremlino, possono essere messe a tacere solo se l'accordo venisse "rispettato anche dalla parte ucraina". Si tratterebbe così del "primo passo verso una pace sostenibile a lungo termine" e non "un prologo alla continuazione del conflitto armato", ha concluso. 

 

 

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