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Nato, il dietrofront di Stoltenberg: cambia idea su aerei e truppe in Ucraina

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Una parziale marcia indietro dopo i toni accesi che rischiavano di far sprofondare definitivamente il mondo nella terza guerra mondiale. Il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, in un punto stampa con il premier bulgaro, Dimitar Glavchev, a Sofia, ha cercato un’inversione di rotta dopo aver chiesto di dare il via libera all’Ucraina per attaccare nel territorio della Russia: “Spetta agli alleati decidere se togliere le restrizioni sulle armi consegnate all’Ucraina non è una posizione della Nato, è una decisione presa dai singoli alleati. Alcuni alleati hanno deciso che non ci sono restrizioni, altri alleati hanno imposto restrizioni diverse. Il mio messaggio è che penso che sia il momento di riconsiderare alcune di queste restrizioni. Perché dobbiamo ricordarcelo il diritto all’autodifesa include il diritto di colpire obiettivi militari legittimi all’esterno dei confini. Noi alleati della Nato abbiamo il diritto di aiutare l’Ucraina a difendere il diritto all’autodifesa e questo è esattamente ciò che hanno fatto gli alleati della Nato fornendo sostegno militare all’Ucraina. Ciò - ha specificato Stoltenberg - non rende la Nato parte del conflitto. Forniamo sostegno all’Ucraina, ma non inviamo truppe Nato, non inviamo capacità della Nato per prendere parte al conflitto né a terra, né nello spazio con aerei”.

 

 

In mattinata si è poi diffusa una notizia di possibili attentati contro Paesi dell’Alleanza atlantica con la regia di Mosca dietro: “Non vediamo - ha assicurato Stoltenberg - alcuna minaccia imminente di attacco contro alcun alleato della Nato, ma ovviamente con la guerra in corso in Ucraina e con tutta l'instabilità nel Mar Nero, è stato necessario aumentare la nostra vigilanza per aumentare la nostra presenza sia di terra che di aria per garantire di essere in grado di reagire se fosse necessario”.

 

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