Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Guerra in Ucraina, Biden paga lo stipendio ai soldati di Kiev

Esplora:

Alessandra Zavatta
  • a
  • a
  • a

Gli Stati Uniti pagheranno il salario ai soldati ucraini che combattono al fronte contro la Russia. E salderanno pure gli stipendi per gli impiegati pubblici e le pensioni per chi dal lavoro si è ritirato. Otto dei 60,7 miliardi di dollari del «pacchetto di aiuti» per Kiev è destinato all’assistenza non militare. L’apparato statale è quasi fallito. Non ha più soldi e, senza soldi, le forze armate si fermano così come uffici pubblici, sanità, trasporti e quel poco che resta della «macchina pubblica». Il presidente Usa Joe Biden ha firmato ieri un pacchetto di aiuti da 95 miliardi di dollari, dopo il via libera da parte della Camera dei Rappresentanti e del Senato, per sostenere Ucraina, Israele e Taiwan. «Se Putin trionfa in Ucraina, la prossima mossa per le forze russe potrebbe benissimo essere un attacco diretto contro un alleato Nato», ha affermato Biden. «E se Putin attaccasse un Paese dell’Alleanza come sta facendo ora con l’Ucraina, non avremmo altra scelta che andare in suo aiuto», ha avvertito il capo della Casa Bianca, sottolineando che il sostegno degli Stati Uniti è cruciale per prevenire una futura «guerra in Europa».

 

 

Per questo ventitré miliardi verranno destinati a rimpiazzare i magazzini di armi ucraini svuotati da due anni di conflitto. Soltanto per la fornitura di missili sono stati resi disponibili due miliardi 742 milioni. L’Amministrazione «Biden il mese scorso ha inviato in segreto all’Ucraina i missili a lungo raggio Atacms, con una gittata di 320 chilometri», ha denunciato «Politico», facendo sapere pure che è la prima volta che Washington, negli oltre due anni di guerra, ha accolto le richieste di Kiev. «Le forze ucraine hanno già usato quest’arma due volte, colpendo in profondità oltre le linee russe». Altri cinque miliardi e 612 milioni sono stati riservati all’acquisto di munizioni. La carenza di proiettili è stata più volte rimarcata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky: «Senza gli aiuti Usa perderemo la guerra». L’appello è stato raccolto dal Congresso, che ha inoltre stanziato undici miliardi per l’addestramento delle forze armate di Kiev da parte di istruttori americani e per potenziare la collaborazione sotto il profilo dell’intelligence militare. Quattordici miliardi serviranno invece ad acquistare sistemi di difesa direttamente dai «contractors» del Pentagono. Eppoi quegli otto miliardi per stipendi e pensioni che serviranno a non fermare l’apparato statale e, al contempo, a scongiurare rivolte interne.

 

 

«Questo è il sostegno straordinario di cui abbiamo bisogno per mantenere la stabilità finanziaria e prevalere», ha rilanciato sul social network «X» il ministro delle Finanze Sergii Marchenko. «L’attuale cooperazione tra Ucraina e Stati Uniti sta rafforzando entrambe le nostre nazioni, i nostri partner e il mondo intero che vuole vivere secondo le regole piuttosto che in condizioni di violenza e terrore», ha aggiunto Zelensky. Nel provvedimento firmato dal presidente Biden anche aiuti per Israele: 4,4 miliardi per rimpiazzare le forniture americane a Tel Aviv esaurite dopo la risposta all’attacco dell’Iran; altri quattro per rifornire di missili l’Iron Dome; un miliardo e 200 milioni per l’Iron Beam e tre miliardi e 500 milioni per l’acquisto di armamenti. Più di cinque miliardi andranno invece spesi per cibo, abiti e medicine da consegnare ai palestinesi. «Il mio impegno per Israele è ferreo: voglio essere sicuro che abbia quello di cui ha bisogno per difendersi dall’Iran e dai terroristi», ha aggiunto il presidente Usa. «Allo stesso modo aumenta l’assistenza umanitaria che stiamo mandando alla popolazione di Gaza che sta lottando con le conseguenze di questa guerra iniziata da Hamas». Aiuti anche agli alleati Usa nella regione dell’Indo-Pacifico. Taiwan in prima linea. Con otto miliardi per contrastare le attività cinesi di spionaggio, 3,3 miliardi per riparare i sottomarini e due per ammodernare l’esercito.

 

Dai blog