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Mar Rosso, "sorprese militari": gli Houthi alzano la voce, l'intimidazione

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Il Mar Rosso è in crisi e il timore è quello di un allargamento del conflitto tra Israele e Hamas. Da mesi ormai i ribelli yemeniti mettono a rischio gli equilibri commerciali con improvvisi attacchi alle navi, ma ora a destare la preoccupazione dell'Occidente sono anche i tentativi di interferenza nelle comunicazioni. Secondo una delle ultime notizie, i gruppi armati hanno messo fuori uso quattro cavi sottomarini, causando gravi interruzioni Internet tra Europa e Asia. Mentre la fregata tedesca Hessen messa a protezione delle navi mercantili ha respinto per la prima volta un attacco delle milizie, la missione europea Aspides attende l’aiuto dell’Italia. Il movimento sciita yemenita non si ferma e, anzi, farà "sorprese militari" e "azioni inaspettate" nel Mar Rosso.

 

 

Lo ha dichiarato il capo del gruppo, Abdel-Malik al Houthi, secondo quanto riferisce l’emittente panaraba "Al Arabiya", aggiungendo che le milizie sciite hanno preso di mira 54 navi nel Mar Rosso dall’inizio delle loro operazioni, lanciando 384 missili e droni contro le navi. Ieri, 29 febbraio, tra le 18:00 e le 19:15 (ora di Sanàa, tra le 20 e le 21:15 in Italia), le forze del Comando centrale degli Stati Uniti (Centcom) hanno condotto due attacchi di autodifesa contro sei missili da crociera mobili antinave che erano pronti a esser lanciati verso il Mar Rosso. Inoltre, le forze del Centcom hanno abbattuto un veicolo aereo senza pilota sul Mar Rosso meridionale per legittima difesa.

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