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Joe Biden umilato: "Poca memoria", e lui cade ancora sul "messicano" al-Sisi

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Un uomo «anziano con poca memoria», il procuratore speciale Robert Hur, che ha indagato sui documenti top secret trovati in un ufficio e in una casa del presidente degli Stati Uniti, apostrofa così Joe Biden. Una mazzata mentre si avvicinano le elezioni presidenziali che, secondo le previsioni, lo vedranno affrontare nuovamente Donald Trump. L'inquilino della Casa Bianca respinge i sospetti sulla sua memoria, ma poco dopo cade in una nuova gaffe. Insomma, di male in peggio. 

 

«La mia memoria è buona» e se ci sono stati eventuali errori, in passato, era perché «ero nel bel mezzo di una crisi internazionale», ha detto Biden respingendo la descrizione che fa di lui, come di un «anziano con poca memoria», il procuratore Hur. Nel corso di una conferenza stampa convocata alla Casa Bianca per difendersi, però, Biden "scivola" su Abdel Fattah al-Sisi parlando di lui come «il presidente del Messico», e non dell’Egitto qual è, rispondendo a una domanda sugli aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza.  «Penso, come sapete, che inizialmente il presidente del Messico al-Sisi non voleva aprire il valico (di Rafah, ndr) per permettere l’ingresso di materiale umanitario» nella Striscia di Gaza, ha detto Biden. «Gli ho parlato. L’ho convinto ad aprire il valico», ha proseguito il presidente americano.

 

Non è la prima volta che confonde due leader. Domenica scorsa, infatti, Biden ha confuso il presidente francese Emmanuel Macron con l’ex presidente francese François Mitterrand, morto nel 1996, come ha riferito The Hill. Il presidente tradisce un certo nervosismo sul tema. Rispondendo a una domanda di un giornalista che chiedeva a Biden «quanto è cattiva la sua memoria e come può continuare a fare il presidente?», l’inquilino della Casa Bianca ha detto: «La mia memoria è così pessima che ti ho lasciato parlare». 

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