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Israele-Hamas, da Gaza c'è il no alla tregua temporanea: cosa chiedono

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Hamas, la Jihad islamica e altre fazioni palestinesi nella Striscia di Gaza non condurranno alcun negoziato con Israele sul rilascio degli ostaggi fino a che non sarà raggiunto un cessate il fuoco completo. «C’è una decisione a livello nazionale secondo cui non ci saranno negoziati sui prigionieri o scambi di prigionieri finché non ci sarà la fine completa dell’aggressione» israeliana, si legge in una nota diffusa a nome delle forze palestinesi e pubblicata sul canale Telegram di Hamas. 

 

 

Il comunicato conferma l’indiscrezione arrivata nella notte dal Wall Street Journal, che citava funzionari egiziani. Hamas ha quindi rifiutato l'offerta israeliana di una pausa di una settimana nei combattimenti in cambio del rilascio di una quarantina di ostaggi prigionieri nella Striscia di Gaza. Il leader politico di Hamas, Ismail Haniyeh, si era recato al Cairo per incontrare il capo dell'Intelligence egiziana. 

 

 

Dagli Stati Uniti il Segretario generale Antony Blinken ha affermato che porre fine alla guerra tra Israele e Hamas "il più rapidamente possibile" è una priorità assoluta per l'amministrazione Biden nel prossimo anno. La volontà espressa da Washington è quella di una nuova fase del conflitto "a minore intensità" e con "operazioni mirate". Gli Usa vogliono la riduzione delle vittime civili e il presidente Joe Biden ha definito "tragico" l'ultimo bilancio delle vittime fornito dall'autorità di Gaza. Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dal canto suo ha ribadito che Israele continuerà la guerra "fino alla vittoria" e chiunque pensa il contrario "è distaccato dalla realtà". "Ogni membro di Hamas è destinato a morire", la minaccia ai terroristi palestinesi.

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