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Ucraina nella Nato senza i territori in mano alla Russia: l'ultima proposta sulla guerra

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L’ex segretario generale della Nato Anders Fogh Rasmussen - che da tempo lavora a stretto contatto con il consigliere del presidente Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak - ha proposto di ammettere l’Ucraina nell’Alleanza atlantica, senza i territori occupati dalle forze russe, sul modello di quanto era stato fatto per la Germania nel 1955, con la Ddr esclusa. Rasmussen, alla guida della Nato fra il 2009 e il 2014, tiene a sottolineare che l’ammissione parziale dell’Ucraina non significherebbe una intenzione di voler congelare il conflitto, ma segnerebbe la determinazione ad avvertire la Russia che non ha potere di veto sulle scelte di sicurezza dell’Ucraina.

 

 

«È venuto il momento di fare il passo successivo ed estendere un invito all’Ucraina perché aderisca alla Nato. Abbiamo bisogno di una nuova architettura di sicurezza europea in cui l’Ucraina è al cuore della Nato. L’assoluta credibilità delle garanzie previste dall’articolo 5 agirebbero come deterrente sulla Russia, che non attaccherebbe il territorio ucraino incluso nella Nato, liberando quindi militari ucraini per il fronte. Le zone grigie sono pericolose, una tentazione di attacco da parte di Putin», il ragionamento di Rasmussen per porre un freno alla guerra nell’est Europa.

 

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