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Israele, il Libano prende posizione: “Non vogliamo una guerra”. Tensione con Hezbollah

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«Il governo libanese non vuole una guerra» con Israele. Ad annunciarlo nelle ore di massima tensione tra i due paesi è il ministro dell’Informazione, Ziad Makary, in dichiarazioni a Sputnik. Le parole dell’esponente del governo del Libano arrivano mentre non accennano a diminuire gli allarmi al confine, fattore che aumenta i timori di un’escalation del conflitto dopo il terribile attacco del 7 ottobre di Hamas in Israele e la risposta israeliana con le operazioni nella Striscia di Gaza controllata dal gruppo. Makary ha accusato Israele di «non essersi mai astenuto da minacce» con esponenti politici o ufficiali militari israeliani che «promettono di riportare il Paese all’età della pietra».

 

 

Proprio mentre venivano pronunciate queste parole le forze israeliane hanno attaccato con un drone una cellula Hezbollah che sarebbe stata pronta a lanciare un attacco con missili guidati anti tank nell’area di monte Dov, al confine settentrionale con Israele. Questa mattina il portavoce dell’esercito, Daniel Hagari, aveva affermato che dall’inizio del conflitto vi sono stati 20 raid per eliminare cellule della milizia sciita libanese, filoiraniana e alleata di Hamas.

 

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