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Israele, la profezia sulla guerra contenuta nell'inno: "Nella terra di Sion..."

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Tensioni marcate da sempre sono sfociate nell'ennesima guerra. Hamas si è detta pronta a uccidere ostaggi in caso di nuovi bombardamenti a Gaza. Israele, dal canto suo, ha assicurato che gli attacchi contro gli obiettivi terroristici saranno condotti con grande forza e ampiezza. Tel Aviv ha ordinato "l'assedio completo" della Striscia. Gli Usa, intanto, hanno assicurato aiuti militari al Paese aggredito. Ci sarà un'escalation? La guerra coinvolgerà anche altri attori bellici? La conclusione del conflitto in Medio Oriente, in realtà, è scritta. Questo, almeno, è quanto si può affermare se si legge l'inno di Israele. 

 

 

I nemici di Israele non avranno la meglio, almeno fino a quando il popolo ebraico non vivrà libero nella terra di "Sion e Gersulamme". Questo è il messaggio nascosto nello "Hatikvah". Le parole dell'inno israeliano suonano come una profezia: "Finché dentro il cuore, l'Anima Ebraica anela e verso l'oriente lontano, un occhio guarda a Sion, non è ancora persa la nostra speranza, la speranza due volte millenaria, di essere un popolo libero nella nostra terra, la terra di Sion e Gerusalemme, di essere un popolo libero nella nostra terra, la terra di Sion e Gerusalemme", recita il componimento.

 

 

In altre parole, nell'inno di Israele è concentrata la speranza del popolo ebraico di tornare un giorno nella terra dei propri avi come scritto nella Bibbia. Ed è prova di quanto profetizzato la notizia dell'ultima ora secondo cui l’esercito israeliano avrebbe "tutti i dettagli" su tutti coloro che sono stati presi in ostaggio da Hamas. È quanto afferma il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf), il contrammiraglio Daniel Hagari, in conferenza stampa, come riporta The Times of Israel. "A oggi abbiamo avvisato 30 famiglie. Una volta completata la notifica alle famiglie, il numero degli ostaggi a Gaza sarà reso pubblico", ha detto. 

 

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