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Ucraina, gli amici della Russia si organizzano. Così cresce il fronte pro-Putin

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La guerra in Ucraina sta mettendo a dura prova la tenuta dell'asse occidentale pro Ucraina. Le morti e le diffifoltà economiche stanno spostando le opinioni pubbliche soprattutto in alcuni Paesi. E il recente ritorno di Fico in Slovacchia è un segnale inequivocabile. La questione è stata affrontata anche sulle colonne de Il Giornale che ne ha parlato in un articolo pubblicato il 2 ottobre. "Musica per le orecchie di Vladimir Putin, lietissimo di vedere Fico affiancarsi all’altro filorusso ungherese Viktor Orbán nel ruolo di suo cavallo di Troia all’interno dell’Ue e della Nato - si legge su Il Giornale - Conta il futuro, e, con un esecutivo filorusso a Bratislava affiancato a quello di Budapest, esso sarà meno roseo sia per Bruxelles sia per Kiev. Anche se le motivazioni che hanno spinto tanti elettori slovacchi a votare per un vecchio amico di Putin sono soprattutto economiche, questo risultato contribuisce a diffondere la sensazione che una parte crescente delle opinioni pubbliche europee dimostri stanchezza verso la politica di sostegno all’Ucraina, con il suo costo doloroso in termini di inflazione che i cittadini sono chiamati a pagare". 

 

 

 

In questo fronte anti-Putin potrebbero presto entrare anche altri Paesi. Prima tra tutti la Polonia. Con una sorpresa finale che lascia tutti a bocca aperta. "Gli occhi degli osservatori sono adesso puntati sulle imminenti elezioni polacche del 15 ottobre: anche qui le ricadute della guerra pesano - si legge su Il Giornale - Ma perfino negli Stati Uniti si sentono gli echi del malessere che origina sui campi di battaglia ucraini. Il Congresso americano ha appena votato nuovi fondi federali per evitare il temuto shutdown ma ha temporaneamente lasciato fuori gli aiuti per Kiev chiesti dal presidente Biden".

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