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Onu, “non c'è genocidio”. La commissione gela l'Ucraina sulla guerra

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La Commissione internazionale delle Nazioni Unite che indaga sulle violazioni in Ucraina “non è ancora giunta alla conclusione che nel paese sia in corso un genocidio”. L’annuncio è stato dato dal capo della Commissione internazionale indipendente delle Nazioni Unite che indaga sulle violazioni in Ucraina, Erik Möse, che ha risposto a una domanda di Radio Liberty. “Siamo molto consapevoli delle preoccupazioni relative a questo crimine - ha aggiunto Möse, parlando in una conferenza stampa a Kiev -. Quindi lo esploriamo passo dopo passo. Ad ora, non disponiamo di prove sufficienti per soddisfare i requisiti legali previsti dalla Convenzione sul genocidio… Deve esserci la ‘necessità’ di distruggere un certo gruppo. E tale distruzione, secondo la Convenzione, deve essere fisica o biologica. Queste sono le rigide condizioni per il riconoscimento del genocidio.”.

 

 

“Le indagini in Ucraina continueranno comunque” ha detto ancora Möse, secondo cui la commissione aveva già notato in precedenza che “ci sono state alcune dichiarazioni nei mass media russi che potrebbero essere collegate alla questione dell’incitamento al genocidio, è una linea che stiamo seguendo e la esamineremo. Ma non ci sono ancora conclusioni”. “Come sapete - ha specificato il numero uno della commissione dell’Onu - abbiamo scoperto un gran numero di crimini di guerra. Per quanto riguarda due temi, vale a dire la tortura e gli attacchi alle infrastrutture energetiche dell’Ucraina dall’ottobre 2022, la domanda è se debbano essere considerati crimini contro l’umanità. E abbiamo stabilito che ci sono segnali che potrebbero essere considerati tali”. Ma intanto sul mancato riconoscimento del genocidio arriva una brutta botta per il governo di Kiev.

 

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