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Guerra Ucraina, il Parlamento europeo chiede l'arresto di Lukashenko

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La commissione per gli Affari esteri del Parlamento europeo ha approvato una nuova relazione sui rapporti dell’Ue con la Bielorussia, con 49 voti a favore, 3 contrari e 2 astensioni. Nel testo, viene sottolineato, i deputati condannano con la massima fermezza la repressione senza sosta e le sistematiche violazioni dei diritti umani continuamente commesse dal regime del dittatore Alexander Lukashenko contro il proprio popolo. Con quasi 1500 prigionieri politici, tra cui avvocati, sindacalisti, giornalisti e difensori dei diritti umani, dietro le sbarre in Bielorussia, il rapporto chiede anche il rilascio di tutti coloro che sono stati incarcerati ingiustamente, rilevando che oltre 300.000 bielorussi sono fuggiti dal Paese a causa della repressione da parte delle autorità. La Bielorussia è responsabile dei danni causati e dei crimini commessi in Ucraina, sottolineano i deputati, anche attraverso il ruolo del regime nei trasferimenti illegali di bambini. Il rapporto invita pertanto le istituzioni dell’Ue e gli Stati membri a prendere tutte le misure necessarie a livello internazionale per consentire il perseguimento penale di quei leader politici e militari bielorussi responsabili di crimini contro l’umanità e genocidio. Con la Corte penale internazionale (ICC) che ha già emesso mandati di arresto per il presidente russo Vladimir Putin e la commissaria russa per i diritti dei bambini Maria Lvova-Belova, i deputati chiedono alla Corte penale internazionale di prendere in considerazione un mandato di arresto simile per Alexander Lukashenko. Il Consiglio dovrebbe anche ampliare l’elenco delle persone bielorusse e russe sanzionate dall’Ue, comprese quelle coinvolte nelle deportazioni forzate di bambini ucraini, affermano i deputati.

 

 

 

Condannando fermamente il ruolo del regime bielorusso come complice nella guerra di aggressione della Russia contro l’Ucraina, i deputati rilevano con grande preoccupazione la dilagante subordinazione politica, economica, militare e culturale della Bielorussia a Mosca, che rende il paese di fatto uno stato satellite che ospita anche armi tattiche nucleari sotto comando russo. Chiedono all’Ue di non riconoscere alcun accordo stipulato dal regime di Lukashenko e dalla Russia che ceda la sovranità del paese contro la volontà del popolo bielorusso. L’Ue deve inoltre sviluppare una strategia comune per preservare l’indipendenza della Bielorussia e per la transizione della Bielorussia verso la democrazia, con la partecipazione delle istituzioni internazionali, dell’OSCE, del Consiglio d’Europa e del G7. Il rapporto conclude inoltre che il recente arrivo dei combattenti del gruppo Wagner in Bielorussia crea nuovi potenziali rischi per la sicurezza dell’Ucraina, nonché dei vicini dell’Ue della Bielorussia e dell’Ue nel suo insieme, con i deputati che ribadiscono la loro richiesta di mettere la forza paramilitare contro i terroristi dell’Ue elenco. Chiedono sanzioni Ue più severe contro Minsk e si rammaricano che alcuni paesi dell’Ue stiano facendo pressioni per la revoca delle sanzioni contro i produttori bielorussi di cloruro di potassio, tra cui Belaruskali, che funge da principale fonte di reddito del regime. Tra gli sforzi del regime bielorusso per sopprimere la lingua nazionale bielorussa e la repressione delle minoranze, i deputati esprimono la loro solidarietà con quei bielorussi che cercano di proteggere e coltivare la loro identità nazionale, e in particolare la loro lingua. Esortano inoltre il regime bielorusso a porre fine alla discriminazione e alla violenza contro tutte le minoranze e condannano le autorità per aver preso di mira le comunità etniche lituane e polacche del paese.

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