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Il sottomarino scomparso "potrebbe essere riemerso", ore disperate per il Titan

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Un rumore ritmico di colpi che ha fatto subito pensare al sottomarino disperso nell’Atlantico settentrionale, il Titan, sommergibile usato per visite al relitto del Titanic. L'ossigeno secondo le stime è ormai agli sgoccioli e secondo gli esperti salvare le persone è un'impresa disperata. La notizia del rilevamento di rumori dagli abissi aveva acceso le speranze, ma la Guardia Costiera degli Stati Uniti ha smorzato gli entusiasmi. Le autorità di Boston affermano che sono stati sì rilevati rumori sottomarini, ma le successive ricerche «hanno dato esiti negativi» Un aereo canadese che assisteva alle operazioni di ricerca aveva effettivamente «rilevato rumori sottomarini nell’area di ricerca» e di conseguenza le operazioni sono state concentrate nel tentativo di esplorare l’origine dei rumori. «Queste ricerche hanno prodotto risultati negativi ma continuano» si legge in un tweet della Guardia Costiera. «Inoltre, i dati del velivolo P-3 sono stati condivisi con i nostri esperti della Marina degli Stati Uniti per ulteriori analisi che saranno prese in considerazione nei futuri piani di ricerca». 

 

Secondo le stime della Guardia costiera i passeggeri arvrebbero aria fino a giovedì mattina. L'area è a 1.400 chilometri a est di Cape Cod, in Massachusetts, e 700 chilometri a sud di St. John’s sull’isola di Terranova, e lee profondità proibitive: 3.900 metri. I passeggeri dispersi sono il miliardario britannico Hamish Harding, l’imprenditore britannico-pachistano Shahzada Dawood con il figlio, l’esploratore francese Paul-Henri Nargeolet e l’americano Stockton Rush, amministratore delegato di OceanGate, che gestiva la spedizione.  I contatti con il Titan sono stati persi un’ora e 45 minuti dopo l’immersione: non è chiaro cosa sia accaduto e dove si trovi il sommergibile in questo momento.

 

"È possibile che sia riemerso rilasciando il peso usato per andare sul fondale, ma anche in questo caso le cinque persone a bordo dovrebbero essere salvate dall’esterno poiché non possono aprire la capsula da sole", spiega il Corriere della sera. L'altra ipotesi è che si trovi sul fondale o incastrato nel relitto del Titanic.  Ma quali erano le condizioni di sicurezza di un'impresa così audace come quella di immergersi a migliaia di chilometri di profondità? Dubbi sulla sicurezza del Titan erano stati sollevata già in fase di sviluppo nel 2018 da una società che si occupa di tecnologie marittime. Nello stesso anno David Lochridge, dipendente di OceanGate, era stato licenziato dopo aver sollevato perplessità sulla sicurezza ddello scafo. 

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