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Guerra Ucraina, Joe Biden annuncia nuovi aiuti militari a Kiev

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L'Occidente fa fronte comune in favore dell'Ucraina. Se n'è parlato anche durante il G7 appena concluso a Hiroshima, in Giappone. Il presidente americano, Joe Biden, ha annunciato un nuovo pacchetto di aiuti per l’Ucraina, a margine dei lavori del G7 che si è chiuso a Hiroshima. Il pacchetto comprende «munizioni, artiglieria e vincoli blindati», le parole di Biden rilanciate dai siti statunitensi. Biden, durante l’incontro con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky al vertice del G7 in Giappone, ha anche annunciato il nuovo pacchetto di assistenza militare. Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato anche a quanto ammontano i nuovi stanziamenti della sua amministrazione in favore del governo di Kiev. «Tutto il G7 è al fianco dell’Ucraina, non andiamo da nessuna parte». È quanto ha detto Joe Biden incontrando Volodymyr Zelensky a Hiroshima, ribadendo che «gli Stati Uniti continuano ad aiutare l’Ucraina a rispondere, recuperare e ricostruire». Nel colloquio tra i due leader, il presidente americano, rende noto la Casa Bianca, ha sottolineato infatti che gli Stati Uniti «sono pronti a continuare a inviare aiuti militari per rispondere alle immediate esigenze militari, compreso l’annuncio del nuovo pacchetto da 375 milioni di dollari in munizioni ed equipaggiamento, e per costruire la capacità di difesa a lungo termine dell’Ucraina per difendersi e scoraggiare l’aggressione da parte della Russia».

 

 

 

In questo quadro, prosegue la nota, «è stato discusso l’impegno comune, con i nostri partner e alleati, ad addestrare piloti ucraini su caccia di quarta generazione, come gli F16». Si è discusso anche di «rafforzare ulteriormente la difesa aerea mentre la Russia continua gli attacchi con missili e droni alle città ucraine». Infine Biden ha ribadito il sostegno Usa e della altre nazioni G7 «alla ricostruzione dell’Ucraina, compresa quella delle infrastrutture energetiche, e della realizzazione delle riforme necessarie a realizzare le sue aspirazioni euro-atlantiche».

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