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Ucraina, controffensiva anche senza F-16. Zelensky: "Ci riprendiamo la Crimea"

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L'Ucraina si sta preparando per la sua controffensiva ed è pronta a farlo anche in assenza dei jet F-16 richiesti agli alleati occidentali. Lo ha affermato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, parlando con i media dei Paesi del Nord Europa. "È molto importante non cedere completamente il controllo del cielo alla Russia, ecco perché la presenza dei caccia è molto importante", ha spiegato Zelensky, convinto che la controffensiva avrà successo.

Zelensky ha poi sottolineato che la controffensiva Ucraina prevede anche che la Crimea torni sotto il controllo di Kiev. Il presidente ucraino ha 'tirato le orecchie' a quei Paesi che, al contrario di altri, non hanno "mantenuto le loro promesse", per il sostegno a Kiev. In un post sui suoi profili social, Zelensky ha poi espresso il suo sgomento per la quasi completa distruzione della città di Mariupol. "Oltre il 90% di Mariupol è distrutto", ha commentato sotto le foto satellitari della città ucraina devastata dalla guerra.

 

La controffensiva ucraina sembra, quindi, prendere sempre più consistenza. Tanto che il fondatore del gruppo di mercenari 'Wagner', Yevgeny Prigozhin, è convinto che possa avvenire "entro il prossimo 15 maggio". "L'esercito ucraino è pronto per una controffensiva. È stato frenato dal maltempo e forse da alcuni problemi interni che doveva risolvere. Forse il 9 maggio ci daranno una tregua, ma prima del 15 maggio ci sarà una controffensiva al 100%", ha affermato ancora Prigozhin che non ha escluso la possibilità che il Gruppo Wagner "possa presto cessare di esistere". Prighozin ha anche aggiunto di aver inviato un ultimatum al ministero della Difesa russo minacciando la ritirata se non riceverà munizioni da Mosca. Non è la prima volta però, che il capo di Wagner si lamenta per il mancato supporto da parte dell'esercito russo e la sua potrebbe essere solo una provocazione.

"Provocatoria" e "illegale", secondo Mosca, è stata l'azione della polizia polacca che ha sequestrato un edificio a Varsavia che ospitava la scuola dell'ambasciata russa. La disputa sulla proprietà dell'edificio andava avanti da diversi mesi. Per Varsavia i locali utilizzati dall'ambasciata russa appartengono al comune, e hanno imposto ai dipendenti di lasciare l'edificio. Pronta la reazione del ministero degli Esteri russo, che ha definito l'azione polacca "sfacciata" e ha assicurato una reazione adeguata.

Intanto, dopo i pesanti attacchi missilistici delle truppe russe che hanno colpito in particolare un palazzo residenziale a Uman e hanno causato 23 morti tra cui 6 bambini, a Sebastopoli è stato colpito un deposito di carburante. L'incendio che ne è seguito ha colpito un'area di oltre 1000mq. Secondo le autorità filo-russe, l'attacco è stato effettuato da droni ucraini e merita "una risposta e un'azione dura". Olga Kovitidi, senatrice filo-russa della regione della Crimea, ha chiesto che vengano distrutti tutti gli impianti di stoccaggio di Odessa così da neutralizzare la città come base militare ucraina. Kiev non ha replicato direttamente alle accuse ma, tramite il rappresentante del servizio di intelligence ucraino, ha definito l'attacco di Sebastopoli la "punizione di Dio per le vittime civili di Uman".

Anche se gli ultimi attacchi hanno colpito infrastutture civili, secondo l'intelligence del Regno Unito, la strategia delle truppe di Mosca sta cambiando e si sta ora concentrando maggiormente sulle riserve militari di Kiev. In questo senso possono essere visti i recenti attacchi contro le forze ucraine nella regione di Kherson. Attacchi che si stanno intensificando, e che hanno costretto il governatore della regione ad un nuovo piano per consentire l'evacuazione di massa dei residenti ucraini dalla regione.

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