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Putin vara la nuova politica estera: il documento che sfida l'Occidente

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«Un nuovo concetto di politica estera». Così il presidente russo, VladimirPutin, ha definito in estrema sintesi il contenuto del decreto da lui firmato nella giornata odierna. Il leader del Cremlino ha sottolineato che «a causa dei gravi cambiamenti nell’arena mondiale, i documenti strategici chiave dovevano essere aggiornati» adattandoli all’aumentato livello di conflittualità internazionale.

 

Putin ha affermato che questo «concetto aggiornato» costituirà «la base delle azioni pratiche del Paese a medio e lungo termine e diventerà anche una solida base dottrinale per ulteriori lavori nel campo delle relazioni internazionali». Le principali disposizioni del decreto sottolineano che «la Russia non si considera nemica dell’Occidente e non si isola da esso, non ha intenti ostili» e che «Mosca conta sulla consapevolezza da parte dei paesi occidentali dell’inutilità del confronto e sul ritorno a un’interazione paritaria». Allo stesso tempo, però, «la Russia considera la politica di Washington la principale fonte di rischi per la sua sicurezza e la pace internazionale» ragion per cui «la priorità estera sarà volta al contrasto di ciò che persiste del dominio statunitense nel mondo». Inoltre, «Mosca cerca di garantire la sicurezza con tutti i paesi sulla base del principio di reciprocità» e in questo senso «di particolare importanza è l’approfondimento globale dei legami e del coordinamento con la Cina e l’India» in quanto «l’obiettivo principale nel ’vicino estero' è quello di trasformare la regione in una zona di pace, buon vicinato e prosperità».

 

A sua volta, il ministro degli Esteri Sergei Lavrov ha specificato che, secondo questa «nuova dottrina», i passi ostili verso Mosca verranno «severamente soppressi». In particolare, nel documento è stata inserita la possibilità di utilizzare le Forze Armate per respingere o impedire un attacco alla Russia e ai suoi alleati. Lavrov ha sottolineato che il concetto prevede la possibilità di risposte sia simmetriche che asimmetriche ad azioni ostili. «L’uso delle Forze armate della Federazione russa può essere diretto a respingere e prevenire un attacco armato alla Russia e/o ai suoi alleati, a risolvere crisi, a mantenere/ripristinare la pace in conformità con decisioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, altre strutture di sicurezza collettiva con la partecipazione della Russia, per garantire la protezione dei suoi cittadini all’estero, per combattere il terrorismo internazionale e la pirateria», si legge nel documento firmato da Putin. Il ministero degli esteri ha osservato che molte disposizioni del concetto aggiornato determineranno la linea di politica estera di Mosca «nei prossimi quattro-sei anni». Secondo Alexei Drobinin, direttore del dipartimento di pianificazione della politica estera del ministero degli Esteri, ciò è stato fatto in modo che «i nostri partner, amici, oppositori stranieri possano capire come ci orienteremo nel prossimo futuro, e non dire, come alcune persone provare, che la politica russa è imprevedibile».

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