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L'Europa decide su automobili ed eco-carburanti

Gianni Di Capua
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Nessun rinvio. Le nuove norme europee sulle auto devono essere approvate nel più breve tempo possibile. E il voto contrario dell’Italia non ha potuto fermare l’onda «tedesca». Comincia così il braccio di ferro sui carburanti puliti che, a partire dal 2035 affiancheranno i motori elettrici per combattere la Co2. Il testo con allegata dichiarazione della Commissione Ue sugli e-fuels oggetto del compromesso con Berlino (e non con i biocarburanti come richiesto dal governo italiano), ha ottenuto il via libera dai 27 rappresentanti permanenti. Non sono serviti i voti contrari di Italia e Polonia e le astensioni di Romania e Bulgaria per bocciare il regolamento. I quattro Paesi infatti, senza Berlino, non fanno minoranza di blocco non rappresentando il 35% della popolazione totale dell’Ue. Ora non resta che attendere il semaforo verde, scontato, previsto nell’ambito del Consiglio dell’Energia di oggi. La proposta della Commissione punta a salvare i motori termici vincolandoli però all’utilizzo di carburanti a zero emissioni. Da qui il via libera a quelli sintetici, i cosiddetti e-fuel, proposti dalla Germania che, però, al momento non esistono: si tratta di costosissimi esperimenti di laboratorio che puntano a estrarre l’idrogeno che si trova nell’acqua attraverso il processo di elettrolisi (da qui il nome di elettrocarburanti). Bocciati, invece, i biocarburanti (frutto del riutilizzo dei rifiuti) su cui l’Italia, attraverso l’Eni, vanta già risultati importanti. Tuttavia non garantiscono il risultato delle emissioni zero, benché i tecnici che lo hanno messo a punta sostengano che, nell’intero ciclo di vitadi un veicolo, i mezzi alimentati a biocarburanti sarebbero meno inquinanti addirittura di un’auto elettrica. I carburanti chimici caldeggiati dal governo tedesco, hanno però un problema: i costi. I numeri escono da una recente analisi Transport & Environment (T&E), la principale Ong europea su temi ambientali legati al trasporto con sede a Bruxelles, secondo la quale un litro di e-fuel «alla pompa costerà nel 2030 almeno 2,8 euro, ciò significa che un automobilista medio pagherebbe 210 euro per fare il pieno di benzina pulita».

 

 

 

Questo perché «la produzione di e-fuel è un processo complesso e ad alta intensità energetica. Significa che sono costosi da produrre», sottolinea Transport & Environment (T&E). «Sulla base degli attuali prezzi della benzina in Germania (1,84 euro/litro), il rifornimento di benzina pulita sarà del 50% più costoso rispetto alla benzina normale. Ciò comporterà un costo proibitivo per il guidatore medio - un minimo di circa 2.300 euro all’anno per un chilometraggio di 15mila km. Insomma solo i clienti più ricchi potrebbero permettersi di farlo», continua T&E. Inoltre «con la benzina convenzionale ancora disponibile è probabile che alcuni clienti aggirerebbero le regole e comprerebbero benzina più economica per le auto acquistate dopo il 2035 (il motore è lo stesso), emettendo la stessa quantità di carbonio delle auto oggi ma trattate come zero emissioni». Come sostiene il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, «se parliamo di decarbonizzazione, abbiamo i biocarburanti che ci sono subito», invece «gli e-fuel ci saranno tra 10 anni».
 

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