Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

L'Europa rinvia il voto, sul divieto ai motori diesel e benzina è tutto da rifare

  • a
  • a
  • a

Auto elettriche, l'Europa rimanda tutto a data da destinarsi. L'Unione europea temporeggia sull'approvazione del nuovo regolamento che prevede lo stop dal 2035 alla vendita di auto nuove diesel e benzina. Il voto, infatti, è stato rinviato a data da destinarsi. «Il Coreper (la riunione degli ambasciatori) tornerà sulla questione a tempo debito». Lo rende noto un portavoce della presidenza svedese dell’Unione. Intanto grande soddisfazione viene espressa dagli esponenti del centrodestra che di questa lotta hanno fatto un vero cavallo di battaglia. «Rinviato a data da destinarsi il voto in Europa sul divieto alle auto a benzina e diesel dal 2035 - scrive il ministro Salvini su Facebook - Un grande segnale arrivato anche grazie alla Lega: è stata ascoltata la voce di milioni di italiani e il nostro governo ha dimostrato di offrire argomenti di buonsenso sui tavoli internazionali a difesa della nostra storia e del nostro lavoro. La strada è ancora lunga ma non ci svenderemo alla Cina. La Lega c’è».

 

 

 

Sollievo anche da parte del ministro dell'Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin. «Il nuovo rinvio in sede Ue sulla decisione riguardante lo stop ai motori termici al 2035 tiene giustamente conto di una forte resistenza di alcuni Paesi europei, con l’Italia in prima fila, a un’impostazione del Regolamento troppo ideologica e poco concreta - scrive il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto - L’Italia - prosegue Pichetto - ha una posizione molto chiara: l’elettrico non può essere l’unica soluzione del futuro, tanto più se continuerà, come è oggi, a essere una filiera per pochi. Puntare inoltre sui carburanti rinnovabili - spiega il ministro - è una soluzione strategica e altrettanto pulita che consente di raggiungere importanti risultati ambientali evitando pesanti ripercussioni negative in chiave occupazionale e produttiva. La decarbonizzazione del settore dei trasporti, che resta obiettivo prioritario deve tenere conto delle peculiarità nazionali e di tempistiche compatibili con lo sviluppo del settore dell’automotive. Ci auguriamo che questa pausa consenta anche ad altri Paesi e alle stesse istituzioni europee una ulteriore riflessione su un tema così importante per cittadini e imprese».

Dai blog