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Re Carlo III, esplode il caso calzino bucato: i licenziamenti dopo la figuraccia

Giada Oricchio
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Re Carlo III “ghigliottina” le colpevoli del calzino bucato. Qualche giorno fa, il sovrano e la regina consorte Camilla hanno visitato la moschea di Brick Lane a Londra e in ossequio al protocollo si sono tolti le scarpe. Ma, oh my God! Il pedalino di filo di Scozia di Carlo oltre a essere molto usurato, aveva il classico foro sull’alluce.

Una figuraccia mondiale perché va bene essere un monarca “green”, va bene tutelare l’ambiente evitando il consumismo e riutilizzando cappotti cammello di 40 anni fa e scarpe stringate John Lobb rattoppate dai calzolai di St.James, ma così è davvero troppo. Sul volto di Sua Maestà, che ha portato a termine l’impegno come se nulla fosse, è apparso un colorito rosso imbarazzo, mentre gli spietati tabloid hanno ribattezzato l’incidente lo “scandalo del calzino” e lo hanno accusato di “cattivo gusto”.

Buckingham Palace prima ha cercato di trasformare il “sock gate” in un esercizio di virtù di Carlo, poi ha fatto trapelare alla stampa che, su pressione di Camilla, ha “licenziato due delle responsabili dell’armadio regale”. La vicenda però è strana. Le house-keeper bandite sono state al servizio della regina Elisabetta per decenni, possibile che non se ne siano accorte? O magari lo hanno fatto di proposito per antipatia verso il nuovo re? E c’è un altro giallo: come ha fatto Carlo a non vedere che il calzino era rotto quando lo ha infilato?

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