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Rivolta in Brasile, Ian Bremmer: Bolsonaro è il Trump dei Tropici

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«Ho appena pubblicato su Twitter un post nel quale definisco Jair Bolsonaro il Trump dei Tropici». A dirlo, in un’intervista al Corriere  della Sera, è il politologo Ian Bremmer, fondatore e capo del centro di analisi dei rischi internazionali Eurasia. «Senza l’attacco di 2 anni fa nella capitale americana, oggi non avremo assistito a questa insurrezione. Ma i ribelli falliranno a Brasilia come hanno fallito a Washington». In questo caso, rileva Bremmer, «l’attacco è stato più massiccio ma è avvenuto di domenica quando tutti quei palazzi erano vuoti. Questo ha reso probabilmente più facile reclutare ribelli disposti a esporsi nell’assalto. Ma ha anche reso meno letale la sommossa».

 

 

 

In ogni caso, sottolinea il politologo, «polizia ed esercito sono totalmente leali al nuovo presidente, ne riconoscono la legittimità. I militari non vogliono un colpo di Stato e tutti i partiti brasiliani hanno subito condannato questa aggressione. Tutto ciò, almeno nell’immediato, rafforzerà Lula: fin qui ha evitato di reagire con durezza alle proteste e agli accenni di rivolta. Se ora chiederà ai militari di intervenire, certamente lo faranno per difendere la legalità. Mi aspetto anche una crescita della sua popolarità. Attualmente Lula ha un indice di gradimento tra il 50 e il 60 per cento. Consistente, ma un leader appena eletto dovrebbe poter contare su numeri molto migliori, godere della tradizionale luna di miele: mi aspetto che la ribellione e il ripristino dell’ordine facciano salire, almeno per un po', l’apprezzamento per il neopresidente oltre il 60 e probabilmente oltre il 70 per cento». Successivamente, però, «il presidente appena insediato dovrà affrontare una situazione economica molto difficile nel suo Paese. Se non riuscirà a migliorare le prospettive nel lungo periodo riemergeranno i rischi di destabilizzazione in un Paese profondamente polarizzato e con un’opposizione nella quale già ora vediamo all’opera frange violente, pronte a tutto».

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