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Brasile, l'esercito libera il Parlamento. Lula: i responsabili saranno puniti

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Il presidente del Brasile, Luis Inacio Lula, ha decretato l'intervento federale per porre termine alla "grave compromissione dell'ordine pubblico" nel Distretto federale di Brasilia. Migliaia di sostenitori dello sconfitto alle recenti elezioni, l'ex presidente Jair Bolsonaro, hanno assaltato i palazzi del Parlamento e le principali sedi istituzionali in un blitz analogo a quello visto a Capitol Hill con i sostenitori di Donald Trump. Un blitz dell'esercito ha poi disperso i manifestanti, molti dei quali sono stati arrestati. Le forze dell'ordine - scrive O Globo - hanno sparato proiettili di gomma e bombe stordenti dagli elicotteri per disperdere i "terroristi" che hanno invaso il Congresso. 

 

Intanto ha parlato Lula che si trovava nello stato di San Paolo: "Non ci sono precedenti nella storia del Paese di quanto accaduto oggi", i responsabili di quanto accaduto a Brasilia "saranno trovati e puniti. La democrazia garantisce il diritto alla libera espressione, ma richiede anche alle persone il rispetto delle istituzioni" ha dichiarato il presidente. "Scopriremo chi sono i finanziatori di quelli che oggi sono andati a Brasilia, e pagheranno tutti con forza di legge".

 

Lula ha poi puntato il dito contro la polizia militare del distretto federale che "non ha garantito la sicurezza. Purtroppo non è la prima volta che succede. Il 30 dicembre c’erano state altre manifestazioni e la polizia militare non faceva assolutamente niente", ha proseguito. Lula da Silva ha decretato l’intervento federale per la sicurezza nel distretto di Brasilia fino al 31 gennaio: la sicurezza del distretto federale passa dunque al controllo del governo centrale. 

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