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Il Qatargate arriva fino alla Commissione Ue: Avramopoulos e quel ruolo nella Ong di Panzeri

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Si allarga a macchia d’olio il Qatar. L’ex commissario Ue, Dimitris Avramopoulos, è infatti finito sotto i riflettori dello scandalo perché aveva un incarico remunerato - da 60 mila euro l’anno - dalla Ong di Antonio Panzeri, Fight Impunity. In una dichiarazione Avramopoulos si difende, accusando di essere vittima di un complotto italiano: “Essere parte del comitato insieme a personalità come Federica Mogherini, l’ex deputato francese Bernard Cazeneuve e la senatrice Emma Bonino, è stato per me un onore. Per la mia partecipazione e il compenso, ho chiesto l’approvazione della Commissione europea, che mi è stata data per iscritto dalla presidente von der Leyen”. 

 

 

“C’è uno sforzo organizzato da parte di alcuni circoli in Italia per distorcere l’immagine della mia partecipazione del tutto legale e formale a Fight Impunity. Il primo obiettivo è indebolire la candidatura che ho presentato per il ruolo di rappresentante speciale dell’Unione europea nel Golfo Persico e, naturalmente, sostenere il candidato socialista italiano”, ha detto ancora al sito greco Enikos, facendo riferimento all’incarico per cui è in pole anche l’ex ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “Tutti a Bruxelles sanno che siamo in vantaggio per questa posizione. Ritengo che la decisione finale verrà presa in ritardo” ha concluso il proprio intervento Avramopoulos, che tira in ballo una macchina del fango italiana su uno scandalo partito dalla giustizia belga.

 

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