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Corruzione, Kaili colta in flagranza: a casa della vicepresidente Ue borse piene di banconote

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La vicepresidente del Parlamento europeo, Eva Kaili (S&d), è stata fermata perché in flagranza di reato. A casa sua sarebbero state trovate borse piene di contanti. È quanto riporta il quotidiano belga L’Echo. La flagranza di reato è appunto l’unica ragione che permette all’autorità giudiziaria di fermare un eurodeputato senza prima ottenere l’autorizzazione dal Parlamento europeo per la sospensione della sua immunità. L’ammontare dei soldi non è stato ancora quantificato. L’Echo riporta che è stato fermato anche il padre della Kaili mentre cercava di partire con una borsa piena di banconote.

 

 

Nel frattempo l’ufficio della Procura a Bruxelles ha detto che verrà deciso domani se le cinque persone fermate ieri nell’ambito di un’inchiesta per sospetta corruzione rimarranno detenute o verranno rilasciate. Le autorità belghe ieri hanno arrestato cinque sospettati, tra cui appunto la greca Kaili. Anche il compagno di Kaili, che ieri sera è stata espulsa dal Pasok, il suo partito, è stato fermato. Il presidente della delegazione dell’Spd al Parlamento Europeo, Jens Geier, ha chiesto che Kaili si dimetta immediatamente dalla carica di vicepresidente. «Naturalmente non può più rappresentare il Parlamento - ha detto Geier alla Dpa - non può andare avanti così ancora un altro giorno». Una figuraccia per le istituzioni europee.

 

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