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Russia, riservista si rifiuta di combattere la guerra in Ucraina e finisce a processo

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La giustizia militare russa ha avviato il primo procedimento penale contro un riservista che si è rifiutato di combattere in Ucraina. A riferirlo è l’avvocato per i diritti umani Pavel Chikov sul suo canale Telegram. "Non vado in Ucraina né penso di sparare contro nessun ucraino" avrebbe risposto l’imputato al suo comandante. Si tratta di un cittadino della regione siberiana della Yakutia e i fatti avrebbero avuto luogo in una caserma di Ulan-Udè, capitale della repubblica autonoma dei Buriati. 

 

 

A seguito del rifiuto, e delle minacce di incriminazione, l’uomo - un sergente richiamato il 23 settembre scorso - sarebbe fuggito. Il riservista era stato richiamato sotto le armi dopo la mobilitazione parziale decretata dal presidente della Russia, Vladimir Putin, e se sarà condannato rischia diversi anni di carcere.

 

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