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Putin, ultimatum all'Ucraina con le armi atomiche. "È sicuro che l'Occidente non reagirà"

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È il giorno dell'annessione unilaterale alla Russia dei territori occupati in Ucraina dopo i referendum definiti "farsa" dall'Occidente nel Donbass e nelle altre zone sotto il controllo di Mosca. Una mossa, quella del presidente Vladimir Putin, che porta il conflitto a un altro livello e mette a rischio la già vacillante stabilità geopolitica dell'Europa. Secondo un retroscena pubblicato dal canale Telegram General Svr, che sarebbe gestito da ex vertici della sicurezza militare di Mosca, ieri Putin ha svolto diversi incontri con il suo "cerchio ristretto".

 

Dal punto di vista militare "l'opzione principale"in questo momento è la "liberazione" di nuovi territori grazie ai soldati che stanno andando al fronte in virtù della mobilitazione militare. Tra gli scenari considerati però c'è anche quello di "un ultimatum a Kiev di ritirare le truppe dai 'nuovi territori della Russia'", ossia dove si sono svolti i referendum. In caso di rifiuto da parte dell'Ucraina, Putin "userà armi nucleari tattiche con opzioni di bersaglio".

 

L'idea del presidente russo è che "l'uso delle armi nucleari in questa guerra sarà molto probabilmente inevitabile". Anche perché Putin "è sicuro che non ci sarà una risposta militare e che gli Stati Uniti e i Paesi alleati preferiranno imporre sanzioni" piuttosto che precipitare l'Europa e il mondo in un conflitto atomico. 

 

Nel post viene riportato che prima di queste riunioni Putin ha lamentato un forte dolore all'addome, dovuto a un presunto tumore con cui lo Zar starebbe combattendo da tempo. Il suo stato di salute influirebbe sulle sue decisioni e sulla sua spregiudicatezza: "Putin non vuole cambiare la storia, vuole porvi fine". 

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