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Russia, sulle sanzioni si infiamma lo scontro Lega-Di Maio. “Chiedi alla Farnesina…” lo sfottò che lo gela

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Luigi Di Maio prova l’affondo sul centrodestra, ma il suo tentativo di offensiva viene respinto e ex grillino esce con le ossa rotte. In un video postato sui social il ministro degli Affari esteri ha replicato a Giorgia Meloni, che ieri lo ha definito ‘indegno’: “Tu puoi passare anche tutte le giornate a rassicurare il mondo che l’Italia è in buone mani, ma non è così e lo sappiamo perché i tuoi alleati, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini, sono amici di Vladimir Putin. Addirittura Salvini voleva barattare Putin con Sergio Mattarella, Berlusconi hai sempre avuto legami con Putin. Addirittura loro sono contro le sanzioni alla Russia, che significa fare il gioco di Putin sul gas, significa permettere a Putin di ricattarci ancora e di portare ancor più in alto le bollette delle imprese, significa non fare il tetto massimo al prezzo del gas perché ci isoleremo a livello internazionale”.

 

 

A stretto giro di posta è arrivata la replica della Lega, con fonti di via Bellerio che hanno inchiodato il ministro del governo Draghi alle proprie responsabilità: “Se Di Maio è così preoccupato dalle interferenze russe in Italia, chieda spiegazioni urgenti al ministro degli Esteri che ha appreso la storia della spia di Mosca solo leggendo i giornali e ne chieda le dimissioni immediate. Ps: sanno che gli italiani li manderanno a casa e cominciano a cercare scuse e colpevoli all’estero…”.

 

 

Oltre ad esponenti del Carroccio è stato lo stesso Salvini, tramite un messaggio su Twitter, a replicare all'invettiva di Di Maio: “Gigi, guarda che il 25 settembre voteranno, liberamente e democraticamente, solo i cittadini Italiani. Io rispondo solo a loro e difendo solo l’interesse nazionale. E tu? Hai forse paura del loro giudizio? Dai, male che vada - l'ironia pungente - trovi un navigator che ti dà una mano. Viva la Libertà”.

 

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