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Ucraina, nuove purghe di Zelensky. Due funzionari in manette: "Sono spie filorusse"

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Continuano le purghe tra i vertici della sicurezza e dei servizi segreti ucraini in quello che è stato definito un colpo di Stato "incompiuto", a cui il presidente Volodymyr Zelensky prova ad arginare con arresti e rimozioni dagli incarichi. Nelle ultime ore due alti funzionari ucraini sono stati accusati di far parte di una rete di spionaggio russa che avrebbe passato informazioni militari all'Intelligence di Mosca.

 

Il più in vista è Volodymyr Sivkovych, ex vice segretario del Consiglio di sicurezza ucraino, indagato per "presunto lavoro per i servizi di intelligence russi e gestione di una rete di agenti che spiavano il paese in Ucraina", ha riferito il Kyiv Independent. L'altro funzionario, Oleh Kulinich, è l'ex vice capo del servizio di sicurezza ucraino in Crimea, arrestato la scorsa settimana e sospettato di far parte della stessa rete.

 

Centinaia di ucraini sono stati arrestati con l'accusa di tradimento e collaborazione con il nemico in un processo che  Zelensky ha definito "autopurificazione", ricorda il New York Post che ha rilanciato le foto degli arresti di alcuni funzionali, con le manette dietro la schiena ee faccia al muro. Nelle scorse settimane a Kiev si è assistito a una "purga" senza precedenti con giudici rimossi e membri dei servizi segreti licenziati e arrestati. Tra le vittime "eccellenti" Ivan Bakanov e Iryna Venediktova, rispettivamente  capo dei servizi segreti e procuratrice generale che indagava sui crimini di guerra russi. Sono già 651 i casi aperti contro pubblici ufficiali ritenuti collaborazionisti della Russia.

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